sabato 22 dicembre 2012

Buon 2013!

Io lo spettacolo non l'ho visto, dall'idea che mi son fatta leggendo e ascoltando qua e là le premesse su Silvio le avrei evitate (non è stata una buona tattica: chi si è irritato si è perso ciò che davvero doveva essere ascoltato e goduto da tutti), ma su youtube c'è tutto e nelle vacanze vorrei vederlo; per voi - secondo me - è quasi un obbligo. Da non perdere, comunque, l'articolo di oggi di Zagrebelski, nostro insigne giurista costituzionalista: http://www.libertaegiustizia.it/2012/12/22/si-puo-amare-la-nostra-costituzione/
Buone vacanze a tutti!

domenica 16 dicembre 2012

I am adam lanza's mother

L'articolo, scusate, è davvero duro e triste. Ma aggiunge un tassello importante alle più ovvie considerazioni di questi giorni sulla diffusione armi negli USA. God bless America, ma noi non siamo in questo senso molto lontani.
http://www.huffingtonpost.com/2012/12/16/i-am-adam-lanzas-mother-mental-illness-conversation_n_2311009.html?utm_hp_ref=fb&src=sp&comm_ref=false

venerdì 30 novembre 2012

welcome palestine!

Questa sì che è una notizia!!  http://www.internazionale.it/news/medio-oriente/2012/11/30/e-nata-una-nazione/

Ragazzi so che il tema è complesso ma DOVETE capirci qualcosa!

«Internazionale», prima che un sito, è una meravigliosa rivista che traduce in italiano, ogni settimana, articoli di tutti i giornali del mondo, di varissimo genere e livello di approfondimento. Bellissimi articoli di scienza, cultura, fotografie memorabili, articoli di politica estera comprensibili perchè scritti come dio comanda (cioè secondo le regole del giornalismo anglosassone).

Vi ricordo anche il bel fumetto di Joe Sacco!


Dal bel sito fantagraphics.com : «Based on several months of research and an extended visit to the West Bank and Gaza Strip in the early 1990s (where he conducted over 100 interviews with Palestinians and Jews), Palestinewas the first major comics work of political and historical nonfiction by Sacco, whose name has since become synonymous with this graphic form of New Journalism. Like Safe Area Gorazde, Palestine has been favorably compared to Art Spiegelman's Pulitzer Prize-winning Maus for its ability to brilliantly navigate such socially and politically sensitive subject matter within the confines of the comic book medium. Sacco has often been called the first comic book journalist, and he is certainly the best. This edition of Palestine also features an introduction from renowned author, critic, and historian Edward Said (Peace and Its Discontents and The Question of Palestine), one of the world's most respected authorities on the Middle Eastern conflict». 

venerdì 16 novembre 2012

fine pena mai?

Da «La Stampa» di oggi un articolo semplice e classicamente articolato sull'ergastolo (l'autore è Umberto Veronesi, un medico e non un giornalista: diciamo che un pezzo del genere potreste giungere a scriverlo anche voi!). Tema importante e interessante come pochi altri. http://www.lastampa.it/2012/11/16/cultura/opinioni/editoriali/perche-sostengo-che-l-ergastolo-vada-abolito-EKtPoFIQuU7DjQM5Chby8K/pagina.html

sabato 10 novembre 2012

Leopardi presentato da Citati

...Pietro Citati! Ecco il nome che mi sfuggiva! In ogni caso, l'anziano scrittore, e biografo di Leopardi è un piacevole e forse affascinante ascolto.
http://www.youtube.com/watch?v=s2A31mhVi_M

lunedì 29 ottobre 2012

Marcia su Roma e dintorni...

Poichè l'argomento è caldo, e se avete voglia di iniziare adesso a parlarne e leggerne arriverete ben corazzati al momento opportuno, propongo un articolo molto ben scritto sul "problema" dell'antifascismo oggi (dove le virgolette rappresentano il fatto che l'antifascismo non dovrebbe essere un problema, ma lo costituisce laddove esiste un movimento negazionista).
E' oltretutto un buon modello di articolo di giornale di tipo argomentativo, il massimo che vi si possa chiedere di scrivere, non banale, efficace e enfatico quanto basta.
Se ancora non lo capite bene, bè, conservatelo per i tempi buoni, quando di certe questioni e di certi fatti riparlerete in classe!

http://www.reset.it/blog/marcia-su-roma-antifascismo-e-religione-civile

mercoledì 24 ottobre 2012

la grande avventura

Robert Westall, La grande avventura, Piemme, 2011
Seconda Guerra Mondiale. Quando una bomba riduce la sua casa a un cumulo di macerie, Harry si ritrova solo. Deciso a sfuggire all'orfanotrofio, comincia a viaggiare lungo la costa inglese in compagnia di un grosso cane incontrato la prima notte passata sulla spiaggia. È l'inizio di un'avventura tra bombardamenti, fughe e pericoli di ogni tipo: un'estate che cambierà profondamente Harry.

le avventure di Huckleberry Finn

Mar Twain, Le avventure di Huckleberry Finn, Newton Compton
«Tutta la letteratura americana moderna viene da un libro di Mark Twain che si intitola Huckleberry Finn. È il miglior libro che possediamo. Non c'era niente prima. E non c'è stato niente di altrettanto buono, dopo» (Ernest Hemingway). Huckleberry, fuggito dalle persecuzioni di un padre ubriacone, dopo aver vissuto dentro una botte da zucchero, di nuovo fuggiasco, intraprende un grande viaggio sul Missouri, in compagnia di uno schiavo negro: Jim un altro miserevole evaso. Avventure complicate e incontri imprevisti, fino all'incontro con Tom Sawyer: dal 1885 un capolavoro assoluto. 

L'isola del tesoro

Robert Louis Stevenson, L'isola del tesoro, Rizzoli
La mappa di un'isola sperduta nell'oceano, il miraggio di un tesoro nascosto, indimenticabili figure di crudeli pirati e soprattutto il ragazzo protagonista, il coraggioso Jim Hawkins. E poi ancora ammutinamenti, i pericoli dell'oceano in tempesta, spargimenti di sangue... Se esiste un racconto dell'avventura questo è "L'isola del tesoro": ecco perché sin dalla sua pubblicazione ha catturato e continua a catturare l'immaginazione dei ragazzi di ogni continente e di tante generazioni. Una grande classico pubblicato nel 1883 e tuttora magistrale. 

queste oscure materie

Philip Pullman, Queste oscure materie. Trilogia, Salani, 2008
Il volume raccoglie la trilogia completa da cui è stato tratto il film "La bussola d'oro". "A me interessa parlare di temi importanti: la vita, la morte, l'esistenza di Dio, il libero arbitrio. Il fantastico non è fine a se stesso, ma sostiene e da corpo al realismo... Non abbiamo bisogno di liste di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, abbiamo bisogno di libri. 'Non devi' è presto dimenticato, 'C'era una volta' durerà per sempre'". (Philip Pullman).

zazie nel metro


 Oubrerie – Queneau, Zazie nel metro, Rizzoli Lizard, 2011
Il giovane fumettista francese Clément Oubrerie si è cimentato nella non facile impresa di tradurre graficamente il capolavoro di Raymond Queneau, un'opera tra la realtà e il sogno che narra le vicissitudini dell'irriverente Zazie alla conquista di Parigi, nella fremente attesa di visitare il metrò su cui la ragazzina più di ogni altra cosa desidera viaggiare. Interessante la carrellata antropologica degli incontri con i singolari personaggi che circondano la piccola Zazie, così spontaneamente irriverente nei suoi giorni parigini.

Cavalli selvaggi

Cormac McCarthy, Cavalli selvaggi, 2006
Texas, 1949. Lacerato ogni legame che lo stringeva alla terra e alla famiglia, John Grady Cole sella il cavallo e insieme all'amico Rawlins si mette sull'antica pista che conduce alla frontiera e più in là al Messico, inseguendo un passato nobile e, forse, mai esistito. Attraverso la vastità di un territorio maestoso e senza tempo, i due cowboy, cui si aggiunge il tragico e selvaggio Blevins, intraprendono un viaggio mitico che li porterà fin nel cuore aspro e desolato dei monti messicani. Qui la vita sembra palpitare allo stesso ritmo dei cavalli bradi e gli occhi di Alejandra possono "in un batter di cuore sconvolgere il mondo". Con una narrazione che all'asciuttezza stilistica di Hemingway unisce la ritmicità incantatoria di Faulkner, McCarthy strappa al cinema il sogno western e lo restituisce, con sorprendente potere evocativo, alla letteratura.

In viaggio verso di me

Morgan Matson, In viaggio verso di me, Mondadori, 2011
È un anno terribile per Amy: sua mamma ha deciso di trasferirsi dall'altra parte degli Stati Uniti e ha bisogno che Amy le porti l'auto di famiglia. C'è solo un problema: non è facile lasciare la casa in cui si è cresciuti, la città che si ama, e soprattutto ricominciare a guidare dopo la perdita dell'adorato papà, avvenuta tre mesi prima, proprio in un incidente d'auto. Per fortuna con lei ci sarà Roger, un amico d'infanzia quasi dimenticato che però si rivela un imprevisto compagno di viaggio. All'inizio c'è imbarazzo, ma Amy e Roger imparano presto a conoscersi: si raccontano piano, si scoprono grazie alle piccole cose. E così che decidono di deviare dal percorso messo a punto dalla madre di Amy, ispirati dal bisogno di vivere senza sconti le proprie emozioni. Ed è così che un viaggio obbligato si trasforma in un'avventura on the road, fatta di tanta musica, feste al college, continui stop in fast-food e stazioni di servizio, incontri sorprendenti e paesaggi indimenticabili. Con una valigia zeppa di ricordi e vestiti nuovi Amy proverà a reinventarsi e a trovare la sua strada. Il viaggio è solo all'inizio.

il domani che verrà

John Marsden, Il domani che verrà, Fazi, 2011
Australia, contea di Wirrawee. Nella campagna vicino Melbourne la vita scorre lenta e monotona, ma otto ragazzi hanno trovato un modo di sconfiggere la noia che li assale ogni estate: una gita nella natura selvaggia del bush australiano. Macchina, bagagli, tende, provviste: è tutto pronto. La loro destinazione è Hell, un paradiso chiamato Inferno, una radura luminosa e isolata che sarà la loro casa per una settimana. Davanti al fuoco a raccontarsi storie, a scambiarsi i primi baci e leggere classici di altri tempi, i ragazzi non sanno che al ritorno la loro vita non sarà più la stessa. Le case vuote, gli animali domestici morti, un'aura di desolazione che avvolge ogni cosa. L'Australia è stata occupata da forze militari sconosciute e i civili sono scomparsi, costretti in enormi prigioni all'aperto: tra i detenuti ci sono i genitori, i fratelli e le sorelle. Sconfitte la paura e l'incertezza, l'angoscia e la fragilità, i ragazzi sceglieranno di combattere per riprendersi il proprio avvenire, sapendo che l'unica possibilità di salvezza è nelle loro mani.

La vera storia del pirata Long John Silver

Bjorn Larsson, La vera storia del pirata Long John Silver, Iperborea, 1998
Ci sono libri che danno pura gioia. È quel che capita con il romanzo di Larsson: ci ritroviamo adulti a leggere una storia di pirati con lo stesso gusto dell'infanzia, riscoprendo quella capacità di sognare che ci davano i porti affollati di vascelli, le taverne fumose, i tesori, gli arrembaggi, le tempeste improvvise e le insidie delle bonacce. Chi racconta in prima persona è Long John Silver, il terribile pirata con una gamba sola dell'"Isola del Tesoro", fatto sparire da Stevenson nel nulla per riapparirci ora vivo e ricco nel 1742 in Madagascar, intento a scrivere le sue memorie. E non è solo a quell'"e poi"? che ci veniva sempre da chiedere alla fine delle storie che risponde Larsson, è al prima, al durante, al dietro.

Nelle terre estreme

Jon Krakauer, Nelle terre estreme, Corbaccio, 2008
Nell'aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell'Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo arrivo in Alaska e che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane. Jon Krakauer si imbattè quasi per caso in questa vicenda, rimanendone quasi ossessionato, e scrisse un lungo articolo sulla rivista "Outside" che suscitò enorme interesse. In seguito, con l'aiuto della famiglia di Chris, si è dedicato alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l'America all'inseguimento di un sogno. Questo libro, in cui Krakauer cerca di capire cosa può aver spinto Chris a ricercare uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata, è il risultato di tre anni di ricerche. Da questo libro, Sean Penn ha tratto il bellissimo film Into the wild, assolutamente consigliato. 

Aria sottile

Jon Krakauer, Aria sottile, Corbaccio, 2005
Il 10 maggio 1996 una tempesta colse di sorpresa quattro spedizioni alpinistiche che si trovavano sulla cima dell'Everest. Morirono 9 alpinisti, incluse due delle migliori guide. Con questo libro, l'autore, che è uno dei fortunati che riuscirono a ridiscendere "la Montagna", scrive non solo la cronaca di quella tragedia ma intende anche fornire importanti informazioni sulla storia e sulla tecnica delle ascensioni all'Everest. Offre inoltre un esame provocatorio delle motivazioni che stanno dietro alle ascensioni ad alta quota, nonché una drammatica testimonianza del perché quella tragedia si poteva evitare.

Il vecchio e il mare

Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare, Mondadori
Da ottantaquattro giorni non riesce a pescare nulla il vecchio Santiago, come se fosse stato colpito da una maledizione. Ma trova la forza di riprendere il mare per un'uscita che rinnova il suo apprendistato di pescatore e ne sigilla la simbolica iniziazione. Nella disperata caccia a un enorme pescespada dei Caraibi, nella lotta contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, Santiago stabilisce, forse per la prima volta, una vera fratellanza con le forze incontenibili della natura e, soprattutto, trova dentro di sé il segno e la presenza del proprio coraggio, la giustificazione di tutta una vita. Prima edizione: 1952

qualcuno con cui correre

David Grossman, Qualcuno con cui correre, Mondadori, 2008
Assaf è un sedicenne timido e impacciato cui viene affidato un compito singolare: ritrovare il proprietario di un cane abbandonato seguendolo per le strade di Gerusalemme. Correndo dietro all'animale, Assaf viene condotto di fronte a inquietanti personaggi, attraverso i quali ricompone i tasselli di un drammatico puzzle: la vicenda di Tamar, una ragazza solitaria e ribelle, fuggita da casa per andare a salvare il fratello, giovane tossicodipendente finito nella rete di una banda di malfattori. "Qualcuno con cui correre" è il ritratto di due adolescenti che si cercano, che forse si amano, che soffrono ma combattono con generosità per qualcosa che è dentro di loro.

Il conte di Montecristo

Alexandre Dumas, Il conte di Montecristo, BUR
Il romanzo fu pubblicato nel 1844. Edmondo Dantès, marinaio, prigioniero, misteriosamente ricco, mette a soqquadro l'alta società parigina. Imprigionato a Marsiglia nel 1815, il giorno delle nozze, rimane rinchiuso per 14 anni nel castello di If, vittima della rivalità in amore di Fernando e in affari di Danglars, odiato anche dal magistrato Villefort. Questi i tre nemici su cui, dopo l'evasione, cadrà la terribile vendetta di Dantès. Il romanzo associa, senza la preoccupazione di una trama logica e ragionata, le più incredibili avventure con l'aiuto anche di uno stile agile e incalzante. Capolavoro imperdibile e grande classico. 

Robinson Crusoe

Tullio Pericoli, Robinson Crusoe di Daniel Defoe, Adelphi, 2007
Il classico racconto d'avventura di Defoe nella bellissima versione ridotta e illustrata da Tullio Pericoli: un viaggio per gli occhi e la mente.

in solitario

Roald Dahl, In solitario, Salani, 1986
Dahl, geniale scrittore per ragazzi, scrive qui un memoriale autobiografico delle sue avventure giovanili: ardito pilota, sempre pronto a cogliere i lati curiosi dell'esistenza, dei personaggi, delle situazioni, passa dinoccolato tra un'esplosione e un'altra, da una missione pericolosa a un'altra, senza retorica, senza odio. Durante tutto questo periodo, dal Kenya, dall'Iraq, dall'Egitto, continua a scrivere alla sua mamma con inalterabile amore, e la successione delle foto di guerra si chiude con quella del cottage di lei, dove finalmente, miracolosamente, l'eroe riesce a tornare.

graffiti moon

Cath Crowley, Graffiti moon, Mondadori, 2011
Da mesi Lucy insegue Shadow, il più originale, inventivo e misterioso writer di Melbourne. Nessuno lo ha mai visto, nessuno sa nemmeno chi sia, tranne Poet, l'amico che dà i titoli ai suoi graffiti. Ma Lucy è decisa ad incontrarlo. Sa che Shadow è il ragazzo giusto: intelligente, creativo e appassionato di arte come lei. Lo "inseguirà" durante l'ultima notte del college... e scoprirà, finalmente, che le è sempre stato vicino. Lucy e Shadow cercheranno di ritagliarsi un angolo speciale e colorato in un mondo duro e precario come quello che hanno intorno.

Cartoline dalla terra di nessuno



Aidan Chambers, Cartoline dalla terra di nessuno, Fabbri, 2007
Jacob Todd, inglese, per la prima volta all'estero da solo, arriva ad Amsterdam per la commemorazione della battaglia di Arnhem, in cui suo nonno combatté cinquant'anni prima. Geerti Wesseling, anziana signora molto malata, racconta nel suo diario una storia straordinaria di amore e tradimento. Grazie a questa storia la sua famiglia e quella di Jacob sono legate in un modo insospettabile e sorprendente. Tra cene e vagabondaggi per la città, incontri a sorpresa e pellegrinaggi letterari, la visita di Jacob ad Amsterdam si rivelerà molto più che una vacanza

Farsi un fuoco


Christophe Chabouté, Farsi un fuoco, BD, 2009
Tratto da un racconto del geniale Jack London, e disegnato dal grande Christophe Chabouté, la disperata lotta per la vita di un uomo abbandonato a se stesso, sullo sfondo di una natura dura e spietata; un fumetto freddo e tagliente come il ghiaccio. 

una grande terribile bellezza


Libba Bray, Una grande terribile bellezza, Elliot, 2009
Fine Ottocento. Alla morte della madre, la sedicenne Gemma Doyle, trascurata da un padre schiavo del laudano, lascia Bombay dove ha trascorso l'intera infanzia per un severo e cupo collegio femminile appena fuori Londra, la Spence Academy. Qui, dopo molti tentativi, riesce a entrare nell'esclusivo gruppo formato dalla potente Felicity, la vezzosa Pippi e l'imbranata Ann. Dopo il primo periodo di permanenza, costellato di noiose lezioni, rigida disciplina e soprattutto oscure visioni (nonché dalla presenza di Kartik, un giovane misterioso e seducente che l'ha seguita fin dall'India e l'avvisa di non dar retta ai sogni che la funestano), Gemma scopre un diario segreto che le svela l'esistenza dell'Ordine, una congrega di sole donne dedite alla magia e alla ricerca di universi paralleli dove tutto è possibile. 

lunedì 22 ottobre 2012

40 regole per scrivere bene


Le famose regole di Umberto Eco per scrivere bene; aggiungo, anche se di ben altro tono, una grandiosa citazione da un vecchio quanto insuperato manuale di scrittura americano: «Vigorous writing is concise. A sentence should contain no unnecessary words, a paragraph no unnecessary sentences, for the same reason that a drawing should have no unnecessary lines and a machine no unnecessary parts. This requires not that the writer make all his sentences short, or that he avoid all detail and treat his subjects only in outline, but that every word tell» (The Elements of Style by William Strunk, Jr., 1918)


1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
4. Esprimiti siccome ti nutri.
5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
7. Stai attento a non fare... indigestione di puntini di sospensione.
8. Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.
9. Non generalizzare mai.
10. Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
11. Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu.”
12. I paragoni sono come le frasi fatte.
13. Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
14. Solo gli stronzi usano parole volgari.15. Sii sempre più o meno specifico.
16. La litote è la più straordinaria delle tecniche espressive.
17. Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
18. Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
19. Metti, le virgole, al posto giusto.
20. Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile.
21. Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai all’espressione dialettale: peso e! tacòn del buso.
22. Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia.
23. C’è davvero bisogno di domande retoriche?
24. Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe — o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento — affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.
25. Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fà sbaglia.
26. Non si apostrofa un articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.
27. Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
28. Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
29. Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche, e simili.
30. Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l’autore del 5 maggio.
31. All’inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo).
32. Cura puntigliosamente l’ortografia.
33. Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni.
34. Non andare troppo sovente a capo. Almeno, non quando non serve.
35. Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione.
36. Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato.
37. Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente dalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse conseguirebbero dalle conclusioni.
38. Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come altrettante epifanie della differanza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva – ma peggio ancora sarebbe se risultasseroeccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica – eccedano comunque le competente cognitive del destinatario.
39. Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.
40. Una frase compiuta deve avere.
(U. Eco, La bustina di Minerva, Bompiani, Milano, 2000)

domenica 14 ottobre 2012

mancati compleanni

Ricordate Sergio Atzeni? Ne abbiam parlato quando vi ho presentato il suo Figlio di Bakunìn. Sardo cagliaritano (ma anche italiano ed europeo: sono parole sue), il più grande di tutti, là alla fine del millennio scorso.
Oggi, «se nel settembre del 1995 non fosse andato incontro a una fine tanto tragica quanto letteraria, risucchiato dal mare di Carloforte», avrebbe compiuto sessant'anni, e la brava Gigliola Sulis, che insegna a Leeds, ma di Atzeni è stata una delle prime studiose, gli dedica un articolo di compleanno, ottimo per fiutarne l'importanza http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2012/10/14/news/sulla-terra-leggeri-l-ironia-e-il-disincanto-di-un-poeta-delle-citta-1.5859406.

mercoledì 10 ottobre 2012

la weimar greca

Sono monotona: ancora politica internazionale contemporanea, ancora Europa, ancora Barbara Spinelli.

E' che, a mostrare l'atroce legame tra crisi (economiche, morali, politiche) e nazismo, a spiegare cosa può legare Hitler e "albe dorate" (scusa Alba!), è proprio brava. Leggetelo e ripensateci tra qualche mese, a proposito della fine di Weimar e di qualche altra catastrofe del nostro vicino Novecento.

http://www.repubblica.it/economia/2012/10/10/news/weimar_greca-44213009/

venerdì 28 settembre 2012

30 libri




1. Sergio Atzeni, Il figlio di Bakunin

L’opera di Sergio Atzeni esce nel febbraio del 1991 ed è composta da trentadue capitoli preceduti da una breve premessa. La storia ha come protagonista Tullio Saba, giovane guspinese nato negli anni trenta, “raccontato” attraverso le molte testimonianze di chi l’ha conosciuto, raccolte dal giornalista interessato a ricostruirne la vita. Da ogni intervista emerge un po’ di verità su Tullio e le informazioni si rincorrono per tutta la durata della storia.



2. Michail Bulgakov, Il maestro e Margherita

"Un miracolo che ognuno deve salutare con commozione". Così Eugenio Montale accoglieva nel 1967 il romanzo postumo che consacrava di colpo Bulgakov, fino ad allora sconosciuto, tra i grandi scrittori russi del Novecento, e forniva un quadro indimenticabile della Russia di Stalin. Nella Mosca degli anni '30 arriva Satana in persona e sotto le spoglie di un esperto di magia nera, accende una girandola di eventi tragicomici.



3. Italo Calvino, Il visconte dimezzato

Il narratore rievoca la storia di Medardo di Torralba, che, combattendo in Boemia contro i Turchi, è tagliato a metà da un colpo di cannone. Le due parti del corpo, perfettamente conservate, mostrano diversi caratteri: la prima metà mostra un'indole crudele, infierisce sui sudditi e insidia la bella Pamela, mentre l'altra metà, quella buona, si prodiga per riparare ai misfatti dell'altra e chiede in sposa Pamela. I due visconti dimezzati si sfidano a duello e nello scontro cominciano a sanguinare nelle rispettive parti monche. Un medico ne approfitta per riunire le due metà del corpo e restituire alla vita un visconte intero, in cui si mescolano male e bene. Un bel semplice libro su un tema novecentesco fondamentale, il doppio.



4. Italo Calvino, Le città invisibili

Città reali scomposte e trasformate in chiave onirica, e città simboliche e surreali che diventano archetipi moderni in un testo narrativo che raggiunge i vertici della poeticità.



5. Albert Camus, La peste

Un topo morto lungo le scale, poi cinque sul marciapiede e infine migliaia che popolano di cadaveri ogni angolo della città. Di fronte alla decine di uomini e donne ormai contagiati, nessuno vuole ammettere il dramma; le autorità e i medici si rifiutano di pronunciare l'orrendo nome nel vano tentativo di frenare il contagio. E' a Orano, città separata dal mondo da un tardivo cordone sanitario, dove si muore nell'orrore della peste e dove tutto manca, dal cibo agli affetti, che Camus fa agire il dottor Rieux, che racconta la cronaca dei fatti a partire dall'inizio del morbo fino al giorno della festa per la sua sconfitta. La fede religiosa, la volontà di chi non riesce ad «essere felice da solo», il semplice senso del dovere sono i protagonisti veri del romanzo; l'indifferenza, il panico, la burocrazia e l'egoismo sono invece gli alleati della Peste.



6. Raymond Carver, Cattedrale

Raymond Carver è unanimemente riconosciuto come un classico della letteratura americana del Novecento. Ciò che rende rivoluzionaria la sua scrittura è l'attenzione alla gente di tutti i giorni, non bella, non ricca, non eroica: vite quotidiane, fatte di dolore sottile e piccole illuminazioni, che i romanzi troppo spesso trascurano. Carver, viceversa, ha saputo descriverle con uno stile limpido e potente, capace di conquistare nel corso degli anni i lettori di tutto il mondo e di ispirare un'intera generazione di narratori.



7. Céline, Viaggio al termine della notte

L'anarchico Céline, che amava definirsi un cronista, aveva vissuto le esperienze più drammatiche: gli orrori della Grande Guerra e le trincee delle Fiandre, la vita godereccia delle retrovie e l'ascesa di una piccola borghesia cinica e faccendiera, le durezze dell'Africa coloniale, la New York della "folla solitaria", le catene di montaggio della Ford a Detroit, la Parigi delle periferie più desolate dove lui faceva il medico dei poveri, a contatto con una miseria morale prima ancora che materiale. Questo libro sembra riassumere in sé la disperazione del nostro secolo: è in realtà un'opera potentemente comica, in cui lo spettacolo dell'abiezione scatena un riso liberatorio, un divertimento grottesco più forte dell'incubo.



8. David B, Il grande male

Il capolavoro di uno dei maestri internazionali del graphic novel. David B. racconta la storia dolente della sua adolescenza, dei tormenti della famiglia alle prese con il grande male, l'epilessia, o le haut mal come veniva chiamata un tempo in Francia, che colpisce il fratello Jean-Christophe. Romanzo fiume, struggente, visionario, profondo e originale.



9. John Fante, Chiedi alla polvere

Pubblicato per la prima volta nel 1939 è uno dei primi romanzi dello scrittore italo-americano, riscoperto in Italia e in Francia alla fine degli anni Ottanta dopo un lungo periodo di dimenticanza. L'ironia sarcastica e irriverente, la comicità del protagonista alter-ego Arturo Bandini si uniscono alla sua natura di sognatore sbandato, che ne fa il prototipo di tutti i sognatori sbandati che hanno popolato la letteratura dopo di lui. Al centro della vicenda è il percorso di Bandini verso la realizzazione delle sue ambizioni artistiche e la sua educazione sentimentale dopo l'incontro con la bella e strana Camilla Lopez...



10. Beppe Fenoglio, I 23 giorni della città di Alba

«I ventitre giorni della città di Alba, rievocanti episodi partigiani o l'inquietudine dei giovani nel dopoguerra, sono racconti pieni di fatti, con una evidenza cinematografica, con una penetrazione psicologica tutta oggettiva e rivelano un temperamento di narratore crudo ma senza ostentazione, senza compiacenze di stile, asciutto ed esatto». (Italo Calvino)



11. Gabriel Garcia Marquez, Cent’anni di solitudine

E' la storia centenaria della famiglia Buendia e della città di Macondo. In un intreccio di vicende favolose, secondo il disegno premonitorio tracciato nelle pergamene di un indovino, Melquiades, si compie il destino della città dal momento della sua fondazione alla sua momentanea e disordinata fortuna, quando i nordamericani vi impiantarono una piantagione di banane, fino alla sua rovina e definitiva decadenza. La parabola della famiglia segue la parabola di solitudine e di sconfitta che sta scritta nel destino di Macondo, facendo perno sulle 23 guerre civili promosse e tutte perdute dal colonnello Aureliano, padre di 17 figli illegittimi e descrivendo in una successione paradossale le vicende e le morti dei vari Buendia.



12. William Golding, il signore delle mosche

Un gruppo di ragazzi inglesi, sopravvissuti a un incidente aereo, resta abbandonato a se stesso su un'isola deserta e si trasforma in una terribile tribù di selvaggi sanguinari dai macabri riti. Golding nel 1983 ha ottenuto il Nobel per la letteratura.



13. Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare

Da ottantaquattro giorni non riesce a pescare nulla il vecchio Santiago, come se fosse stato colpito da una maledizione. Ma trova la forza di riprendere il mare per un'uscita che rinnova il suo apprendistato di pescatore e ne sigilla la simbolica iniziazione. Nella disperata caccia a un enorme pescespada dei Caraibi, nella lotta contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, Santiago stabilisce, forse per la prima volta, una vera fratellanza con le forze incontenibili della natura e, soprattutto, trova dentro di sé il segno e la presenza del proprio coraggio, la giustificazione di tutta una vita.



14. Igort, Quaderni ucraini

In brevi capitoli, Igort ridà vita ai ricordi degli ucraini, ci porta con sé a riscoprire un periodo cruciale della storia del XX secolo e ci aiuta a comprendere meglio la situazione di un infelice paese dove un presente inquietante si è sostituito alla terribile eredità staliniana, dove gli omicidi hanno preso il posto dei gulag e la corruzione dilaga. Senza rinunciare all'inconfondibile e brillante eleganza del suo tratto, Igort ha saputo metterlo completamente al servizio delle parole confidate e raccolte, trascrivendo con intelligenza, umanità e rispetto il racconto delle persone in carne e ossa che ha incontrato durante i suoi soggiorni nell'ex URSS.



15. Jean-Claude Izzo, Casino totale

Dopo anni di vagabondaggi nei mari del Sud, Ugo torna a Marsiglia per vendicare Manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, Fabio Montale, il compito di fare giustizia. Tutti e tre - Ugo, Manu e Montale - sono cresciuti nei vicoli poveri del porto di Marsiglia. Assieme hanno fatto i primi furtarelli, poi qualche rapina, ma hanno anche condiviso i sogni di paesi esotici, i primi dischi e i primi libri, le nuotate in mare, le ubriacature. E soprattutto hanno amato la stessa donna, Lole. Poi le strade si sono separate: Manu si è perso in giochi criminali troppo grandi, Ugo è partito, Montale è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri che sbirro.



16. Franz Kafka, La metamorfosi

Nell'autunno del 1912, a Praga, Franz Kafka scrisse "La metamorfosi", l'incubo sotterraneo e letterale di Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che si sveglia un mattino dopo sogni agitati e si ritrova mutato in un enorme insetto. La speranza di recuperare la condizione perduta, i tentativi di adattarsi al nuovo stato, i comportamenti familiari e sociali, l'oppressione della situazione, lo svanire del tempo sono gli ingredienti con i quali l'autore elabora la trama dell'uomo contemporaneo, un essere condannato al silenzio, alla solitudine e all'insignificanza.



17. Primo Levi, La tregua

"La tregua", seguito di "Se questo è un uomo", è considerato da molti il capolavoro di Levi: diario del viaggio verso la libertà dopo l'internamento nel Lager nazista, questo libro, più che una semplice rievocazione biografica, è uno straordinario romanzo picaresco. L'avventura movimentata e struggente tra le rovine dell'Europa liberata - da Auschwitz attraverso la Russia, la Romania, l'Ungheria, l'Austria fino a Torino - si snoda in un itinerario tortuoso, punteggiato di incontri con persone appartenenti a civiltà sconosciute, e vittime della stessa guerra. L'epopea di un'umanità ritrovata dopo il limite estremo dell'orrore e della miseria.



18. Emilio Lussu, Un anno sull'altipiano

Grande guerra, fronte italiano, altopiano di Asiago. Un anno di continui assalti a trincee inespugnabili, di battaglie assurde volute da comandanti imbevuti di retorica patriottarda e di vanità, di episodi spesso tragici e talvolta grotteschi attraverso i quali la guerra viene rivelata nella sua dura realtà di «ozio e sangue», di «fango e cognac». Con uno stile asciutto e a tratti ironico Lussu mette in scena una spietata requisitoria contro l’orrore della guerra senza toni polemici descrivendo con autenticità e forza i sentimenti dei soldati, i loro drammi, gli errori e le disumanità che avrebbero portato alla disfatta di Caporetto.



19. Cormac McCarthy, La strada

Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile...



20. George Orwell, 1984

L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo.



21. Goffredo Parise, Il padrone

Il Padrone racconta le peripezie di un anonimo ventenne di provincia trasferitosi in una grande città (probabilmente Milano). Intimidito, quasi spaventato dal contatto con la realtà urbana e industriale, il giovane s’imbatte in una serie di singolari personaggi dell’azienda nella quale desidererebbe lavorare. Romanzo disperato, cupo pur se a tratti attraversato da baluginii d’ironia (i colleghi del giovanotto che si chiamano Pluto e Pippo, l’obeso Bombolo), Il padrone - che Garzanti non volle pubblicare, identificandosi forse nella figura del titolo - è abitato da un’atmosfera che, se l’aggettivo non fosse abusato, definiremmo kafkiana.



22. Cesare Pavese, La luna e i falò

Pubblicato nell'aprile del 1950 e considerato dalla critica il libro più bello di Pavese, La luna e i falò è il suo ultimo romanzo. Il protagonista, Anguilla, all'indomani della Liberazione torna al suo paese delle Langhe dopo molti anni trascorsi in America e, in compagnia dell'amico Nuto, ripercorre i luoghi dell'infanzia e dell'adolescenza in un viaggio nel tempo alla ricerca di antiche e sofferte radici. Storia semplice e lirica insieme, La luna e i falò recupera i temi civili della guerra partigiana, la cospirazione antifascista, la lotta di liberazione, e li lega a problematiche private, l'amicizia, la sensualità, la morte, in un intreccio drammatico che conferma la totale inappartenenza dell'individuo rispetto al mondo.



23. Luigi Pintor, Servabo

Una scrittura scarna ed efficace, uno stile essenziale ma fortemente evocativo, forte carica descrittiva. Fatti, emozioni, avvenimenti privati e professionali vengono evocati, rivissuti e consegnati alla memoria di chi li legge. 'Servabo' è il primo libro di una piccola trilogia che racconta una storia privata, intrecciata strettamente con la Storia, dalla fine del ventennio fino ai giorni nostri. Una lettura di grande fascino.



24. Philip Roth, Lamento di Portnoy

Alex Portnoy ha trentatrè anni ed è commissario aggiunto della Commissione per lo sviluppo delle risorse umane del Comune di New York. Nel lavoro è abile, intransigente, stimato. Il libro riporta il monologo di Alex che, dall'analista ripercorre la sua vita per capire perché è travolto dai desideri che ripugnano alla "mia coscienza e da una coscienza che ripugna ai miei desideri".



25. Joe Sacco, Palestina

Tra la fine del 1991 e l'inizio del 1992 Joe Sacco ha trascorso due mesi in Israele e nei Territori Occupati, viaggiando e prendendo appunti. Ha vissuto nei campi palestinesi, condividendone la vita (o meglio, la loro sopravvivenza) in mezzo al fango, in baracche di lamiera arrugginita, tra coprifuoco e retate dell'esercito israeliano. Risultato del suo meticoloso lavoro d'inchiesta è questo volume che, combinando la tecnica del reportage di prima mano con quella della narrazione a fumetti, riesce a dare espressione a una realtà tanto complessa e coinvolgente come quella del Medio Oriente.



26. J.D. Salinger, Il giovane Holden

È fuor di dubbio che Salinger abbia sconvolto il corso della letteratura contemporanea influenzando l'immaginario collettivo e stilistico del Novecento, diventando un autore imprescindibile per la comprensione del nostro tempo. Holden come lo conosciamo noi non potrebbe scrollarsi di dosso i suoi "e tutto quanto", "e compagnia bella", "e quel che segue" per tradurre sempre e soltanto l'espressione "and all". Né chi lo ha letto potrebbe pensarlo denudato del suo slang fatto di "una cosa da lasciarti secco" o "la vecchia Phoebe". Uno dei libri del Novecento che tanto ha ancora da dire negli anni Duemila.



27. José Saramago, Cecità

In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace. Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione.



28. Marjane Satrapi, Persepolis

Il fumetto narra la vita dell'autrice, dall'infanzia trascorsa in Iran sino all'età adulta; da un lato, Persepolis racconta soprattutto dell'Iran, dell'evoluzione e dei mutamenti che tale Paese ha subìto in seguito alla Rivoluzione Islamica, visti attraverso gli occhi prima di una bambina e poi di una donna adulta; ma racconta anche dell'Europa, del mondo "occidentale" osservato da un'adolescente costretta ad allontanarsi dal proprio Paese e da una dittatura opprimente, soprattutto verso le donne.



29. Leonardo Sciascia, il giorno della civetta

«... ho impiegato addirittura un anno, da un'estate all'altra, per far più corto questo racconto. Ma il risultato cui questo mio lavoro di 'cavare' voleva giungere era rivolto più che a dare misura, essenzialità e ritmo, al racconto, a parare le eventuali e possibili intolleranze di coloro che dalla mia rappresentazione potessero ritenersi, più o meno direttamente, colpiti. Perché in Italia, si sa, non si può scherzare né coi santi né coi fanti: e figuriamoci se, invece che scherzare, si vuole fare sul serio».



30. Art Spiegelman, Maus

Maus è una storia splendida. Ti prende e non ti lascia più. Quando due di questi topolini parlano d'amore, ci si commuove, quando soffrono si piange. A poco a poco si entra in questo linguaggio di vecchia famiglia dell'Europa orientale, in questi piccoli discorsi fatti di sofferenze, umorismo, beghe quotidiane, si è presi dal ritmo lento e incantatorio, e quando il libro è finito, si attende il seguito con disperata nostalgia di essere stati esclusi da un universo magico. (Umberto Eco)





l'ora di religione

Articolo non eclatante, tratto dalla stampa di oggi; questa settimana, sarò io, poco di meglio ho trovato; tuttavia ha il pregio di toccare un argomento interessante per noi, e il livello dell'argomentazione è accessibile e riproducibile... anzi, non è detto che prima o poi non siate chiamati a riflettere sul tema, va...
http://www.lastampa.it/2012/09/28/cultura/opinioni/editoriali/la-riforma-cominci-dai-docenti-Ymjl62fLSw9rfwVynIuMyJ/index.html

venerdì 21 settembre 2012

L'approdo

Shaun Tan, L'approdo, Roma, Elliot, 2008


Una graphic novel senza parole, una storia universale, lirica e fantastica vincitrice del Fauve D’Or ad Angoulême (l’equivalente dell’Oscar per i fumetti). 

Un ultimo saluto a moglie e figlia e via, si parte per un nuovo mondo. L’esperienza dell’emigrante in una serie di tavole che fanno trattenere il fiato, sognanti e assieme realistiche, surreali e terribilmente attuali. Senza una parola di troppo, senza che una sola frase venga sprecata. L’approdo è un’esperienza che va vissuta in prima persona. Buon viaggio. 

giovedì 20 settembre 2012

europa mediterranea - mediterraneo d'europa

Il primo articolo che vi propongo è stato pubblicato da «Repubblica» di questo 19 settembre, a firma di Barbara Spinelli, una brava giornalista ex de «La Stampa», da non moltissimo passata al principale quotidiano del gruppo L'Espresso. Interessante, ben scritto, come sempre - nei suoi articoli - efficacemente colto senza essere pedante. Buona lettura!
 http://www.repubblica.it/esteri/2012/09/19/news/mediterraneo_senza_europa-42818011/