mercoledì 24 ottobre 2012

Nelle terre estreme

Jon Krakauer, Nelle terre estreme, Corbaccio, 2008
Nell'aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell'Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore, quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo arrivo in Alaska e che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane. Jon Krakauer si imbattè quasi per caso in questa vicenda, rimanendone quasi ossessionato, e scrisse un lungo articolo sulla rivista "Outside" che suscitò enorme interesse. In seguito, con l'aiuto della famiglia di Chris, si è dedicato alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l'America all'inseguimento di un sogno. Questo libro, in cui Krakauer cerca di capire cosa può aver spinto Chris a ricercare uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata, è il risultato di tre anni di ricerche. Da questo libro, Sean Penn ha tratto il bellissimo film Into the wild, assolutamente consigliato. 

7 commenti:

  1. Non ho trovato il libro così interessante e trasportante, non metto in dubbio che sia un bel libro ma non mi ha particolarmente colpito. Non l'ho letto con la voglia di sapere come si concludeva, o come si svolgevano i fatti..

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  2. Magari ce lo guardiamo insieme, se troviamo due orette, ma se vi capita, prima dopo o durante, guardatevi il film, perchè secondo me è superiore al libro - caso raro - e in qualche modo giustifica a posteriori la scelta del libro stesso...

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  3. Si Prof, poi ovviamente è un giudizio soggettivo, ma comunque lo faremo

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  4. Veramente bello, mi è piaciuto tantissimo.

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  5. In generale ho trovato che sia un libro piuttosto interessante. Per quanto nella parte centrale abbia pensato che l'inserimento di molte storie aggiuntive personali dell'autore e non, spezzino molto la storia centrale del libro -che sembra essere in questa parte semplicemente da fulcro per altri aneddoti- ho percepito solo alla fine quale sia la loro motivazione: sono state infatti decisive per farmi un'idea del personaggio, senza doverlo giudicare né un diciannovenne egoista e spregiudicato (come molti) né coraggioso e ammirevole.
    Le varie citazioni a inizio capitolo rendono il tutto molto più comprensibile, in quanto ci vengono proposte le scritture che hanno realmente ispirato il personaggio, facendoci quasi immedesimare in lui; per quanto io sia molto paurosa e non farei mai quello che è riuscito a fare lui.
    Tutta questa serie di elementi lo hanno reso nel finale ricco di suspense (per quanto già dalle prime pagine venga svelato come va a finire) e commovente.
    Soddisfatta di averlo letto e, soprattutto, di non aver ceduto nella parte centrale.

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  6. La storia mi è piaciuta molto, ma il modo in cui l'autore ha scelto di raccontarla non molto. Per questo l'ho trovato molto pesante da leggere. La parte che ho preferito è stata l'epilogo che ho trovato molto commovente.

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  7. Ero molto curiosa di leggere questo libro da cui è tratto il film "Into the wild" che avevo visto anni fa e da cui ero rimasta colpita. Partendo dal presupposto che in questo caso il romanzo non è più bello del film devo dire che l'ho trovato comunque molto interessante. Purtroppo però, come già detto nei commenti precedenti, un po' pesante per quanto riguarda la parte centrale.
    La storia parla di un ragazzo, Chris, che riesce ad abbandonare tutta la sua vita per intraprenderne una completamente nuova nella natura per "ritrovare" se stesso. Molto commovente!

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