venerdì 21 settembre 2012

L'approdo

Shaun Tan, L'approdo, Roma, Elliot, 2008


Una graphic novel senza parole, una storia universale, lirica e fantastica vincitrice del Fauve D’Or ad Angoulême (l’equivalente dell’Oscar per i fumetti). 

Un ultimo saluto a moglie e figlia e via, si parte per un nuovo mondo. L’esperienza dell’emigrante in una serie di tavole che fanno trattenere il fiato, sognanti e assieme realistiche, surreali e terribilmente attuali. Senza una parola di troppo, senza che una sola frase venga sprecata. L’approdo è un’esperienza che va vissuta in prima persona. Buon viaggio. 

9 commenti:

  1. questo fumetto "muto" mi è piaciuto tantissimo! è incredibile come la storia si capisca benissimo senza neanche una parola! e poi, i disegni sono meravigliosi: alcuni, in particolare quelli più grandi, facevano quasi venire le vertigini..! grazie mille, prof, per avermi fatto scoprire questo fumetto così particolare!
    andrea

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  2. L'APPRODO è un bel fumetto, nonostante sia senza parole la storia si capisce. I disegni sono ben fatti. Però è un libro difficile da interpretare perché l' autore vuole dare maggior spazio alla tua immaginazione per l' interpretazione della storia

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  3. Troppo bello, mi è piaciuto un sacco; sia perchè possiamo usare la nostra immaginazione e non siamo "costretti" dall'autore a leggere ciò che scrive e sia perchè è fatto veramente bene, con le immaggini che rendono bene l'idea di ciò che succede ma nello stesso tempo dai tu un tuo verso alla storia. Non avevo mai visto un libro così, ne cercherò altri per vedere se son tutti così coinvolgenti

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  4. Molto bello questo libro! Come hanno già scritto i miei compagni lascia molto spazio alla nostra immaginazione, l'assenza delle parole è stata una bella idea perché ha reso il libro molto più esclusivo. Le immagini sono molto belle e particolari. Lo consiglierei sicuramente. Spero proprio di poterne trovare altri così!

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  5. Questo libro mi è piaciuto molto perchè permette al lettore di interpretarlo come meglio crede,nonostante si capisca bene la storia.le immagini sono molto fantasiose e particolari.E' un libro che consiglierei fortemente.

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  6. L'approdo è un libro molto bello, e come dice la scrittrice Marjane Satrapi è una meraviglia. I disegni sono ben fatti e le facce delle persone molto espressive, ad esempio quando nel capitolo II un aiutante cede gentilmente una stanza per la notte al protagonista. Il libro pur essendo corto, si impiega molto tempo a "leggerlo" perchè bisogna riuscire a immedesimarsi nelle scene e saper interpretare la storia; comunque questo lo trovo un aspetto positivo.

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  7. Ero molto curiosa di ''leggere'' questo libro. I disegni sono molto belli e oltre al titolo non c'è una traccia della nostra lingua o di altre, solo segni o lettere strane incomprensibili. La storia, anche se illustrata, narra in ogni particolare il viaggio di un uomo che migra per cercare lavoro e lascia la sua famiglia. Ovviamente ognuno può interpretarlo come crede. Mi è piaciuto molto ed è interessante!

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  8. L'approdo può essere considerato più che un libro un fumetto.Sfogliando per la prima volta il libro ho notato l'assenza di parole o almeno di parole che appartengano a noi,questo perchè l'autore vuole dare più spazio alla fantasia del lettore nel capire la storia dell'uomo e di quel che gli accade.Da quanto ho capito leggendo il fumetto la storia parla di un uomo che abbandona la sua famiglia partendo per una nuova e strana realtà in cerca di lavoro,lì incontra nuove persone che lo aiuteranno ad ambientarsi in questa nuova realtà in cui ora si trova.Questa è la mia interpretazione di un libro che mi è piaciuto tanto soprattutto per il fatto che l'autore gioca sulla fantasia del lettore.

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  9. Pur essendo privo di parole questo libro è molto interessante. Attraverso le immagini si possono capire le difficoltà che si hanno nel trovarsi in una città di cui non si conosce nulla, neanche la lingua come si può capire dagli strani scarabocchi sui cartelli stradali che ho interpretato come scritti in una lingua che il protagonista non conosceva.
    Poi molto affascinante è il fatto che non ci siano parole, ma si debba lo stesso “leggerlo”, in un certo senso. Perchè ognuno di noi può interpretarlo come gli pare e piace.
    Non mi è piaciuto tantissimo ma non lo reputo neanche un brutto libro da leggere.

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