lunedì 14 ottobre 2013

Sergio Atzeni, Bellas mariposas, Sellerio


Sergio Atzeni, nato nel 1952 in provincia di Cagliari, e morto nell'isola di San Pietro a sud della Sardegna nel 1995 disse una volta: "Sono sardo, sono italiano, sono anche europeo". Così, scriveva in un italiano aggraziato da innesti di lingua sarda, storie giacenti nel fondo della cultura del suo popolo: ma arricchendole di metafore e sensi ulteriori, posteriori, presenti. Il raffinato editore Sellerio pubblica insieme il suo primo e il suo ultimo racconto: Il demonio è cane bianco, il primo, è una vecchia leggenda sarda, del diavolo che viene a conoscere un paesino; il secondo, Bellas mariposas, è una nuova leggenda sarda, di due ragazzine del melting pot umano di un quartiere popolare di Cagliari che in una giornata conoscono se stesse.


5 commenti:

  1. Bellas Mariposas è un breve racconto che attira sicuramente l'attenzione. Mi è piaciuto davvero tanto, poiché mette in risalto la semplicità e la purezza delle due protagoniste e della loro amicizia, e inoltre ho ammirato come l'una ci sia sempre per aiutare l'altra.

    RispondiElimina
  2. E' un libro semplice ed efficace, perché racconta la storia di un'amicizia profonda in termini non complessi.

    RispondiElimina
  3. "Bellas Mariposas" è un libro molto limpido e scorrevole che si può leggere in poche sere.
    Mi piace molto il fatto che l'autore utilizzi anche la lingua sarda, cagliaritana, in modo naturale per dare così un tocco ancora più reale alla storia. Per l'ambientazione e i temi trattati mi ha ricordato molto "Acciaio" di Silvia Avallone, un libro che io adoro.
    È un libro che parla di amicizia, di quanto questa sia importante e fondamentale nella vita, di quanto grazie all'aiuto e l'amore reciproco oltre che conoscere gli altri si può arrivare a conoscere se stessi.
    Mi è piaciuto molto e lo consiglio!

    RispondiElimina
  4. Non ho apprezzato affatto questo libro. Nonostante l'uso della lingua sarda e di termini volgari sia adatto al contesto sociale in cui la storia si svolge, si allontana grandemente dall'idea che mi ero fatta di questo libro. L'amicizia delle due protagoniste è forte, e rimane il filo conduttore di tutta la storia, ma non l'ho trovata incisiva come mi sarei aspettata. Un vero peccato.

    RispondiElimina
  5. Questo libro non mi è piaciuto. L'uso della lingua sarda è interessante, ma privo di un significato profondo a mio parere. I temi trattati, nonostante la loro gravità sono messi in ombra dall'amicizia delle protagoniste, cosa per me non adatta. Lo sconsiglio fortemente.

    RispondiElimina