lunedì 14 ottobre 2013

George Orwell, 1984


L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza "sovversiva". Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo.

3 commenti:

  1. Surreale, leggo e penso che un mondo come quello descritto non possa mai e poi mai essere messo in atto; eppure non è poi così diversa da ciò che si viveva in Europa durante la seconda guerra mondiale e forse, anche se ora la libertà di pensiero e di parola possiamo dire di averla conquistata, in maniera più sottile e infima viene ancora monopolizzata e manipolata. Orwell nel suo contesto storico di prima metà del '900 è stato molto coraggioso ad impostare una trama così rivoluzionaria e molesta per i regimi totalitari dell'epoca. La storia, inizialmente leggermente statica, si fa infine più attiva e veloce. Da leggere, pone dubbi e domande, un buon modo per riflettere.

    RispondiElimina

  2. Un vero capolavoro, una storia incredibile e inimmaginabile ambientata in un futuro, appunto nel 1984. Essendo il mondo diviso in tre parti l’Oceania è la parte in cui il protagonista, Winston Smith, abita e tenta con la sua compagna Julia di conservare un pezzo di umanità senza che il Grande fratello riesca a comprometterlo. Il partito infatti non si limita solo a governare ma controlla pensieri, idee e sentimenti e ciò conferisce un’atmosfera del tutto surreale ma come tanti altri elementi del libro implica necessariamente una riflessione . Winston è profondamente turbato da questo ma soprattutto dal fotto che nemmeno il passato era certo e immutabile bensì il partito riusciva continuamente a modificarlo,e ricordare fatti con assoluta sicurezza era impossibile. Questo libro mi ha emozionato ma anche turbata: i due protagonisti erano certi che esisteva solo una cosa che il partito non avrebbe mai potuto cambiare, ovvero ciò che pensavano, amavano e in cui credevano. Ma questa credenza non è del tutto vera, infatti Winston una volta catturato viene persuaso del contrario di tutte le convinzioni che una volta aveva e che era certo sarebbero restate tali per sempre.

    RispondiElimina
  3. 1984 è un libro molto forte dal punto di vista psicologico, sono rimasta delusa dal finale, perché pensavo (credo un po come tutti) che alla fine “i buoni” avrebbero sconfitto la forza manipolatrice del Grande Fratello. Nonostante appunto la delusione per il finale, il libro è stato un alternarsi di tensione e rabbia, nel quale la speranza dei lettori di avere un finale felice è andata sfumandosi, e si è completamente frantumata con la terza fase al quale è stato sottoposto il protagonista Winston; nella terza fase ho notato a cosa è disposto a rinunciare un uomo per paura: alla libertà, all’ amore, alla coscienza. Quando sono arrivata al momento in cui Winston abbandona completamente se stesso per sottostare alle richieste del Grande Fratello ho pensato a Julia, e al dolore che ha provato nel comprendere che la speranza è insufficiente per combattere i più potenti e alla delusione nel vedere il suo amato sottostare a un sistema scorretto e disprezzabile.

    RispondiElimina