lunedì 14 ottobre 2013

Daniel Pennac, Il paradiso degli orchi, Feltrinelli


Un eroe, Benjamin Malaussène, che come lavoro fa il "capro espiatorio". Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una "zia" maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una "zia" femmina super-sexy, una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull'orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima. Un'altalena tra divertimento e suspence. Degli orchi si può ridere o si può tremare. Uno scrittore d'invenzione, un talento fuori delle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l'arma che lui stesso così definisce nel libro: "l'umorismo, irriducibile espressione dell'etica".

1 commento:

  1. La lettura scorrevole data dallo stile inconfondibile di Pennac ricco di allusioni e battute lo rende esilarante. La famiglia strampalata molto spesso definita disneyana è a parer mio molto più realistica di quanto non sia solito definirla. Malaussène, il capro espiatorio, un personaggio geniale che non va abbandonato a questo primo libro della seria. Da leggere completa per una lettura leggere ma insieme ricca di spunti sui quali riflettere.

    RispondiElimina