mercoledì 16 ottobre 2013

Vajont, 9 ottobre 1963

Sul disastro del Vajont, ecco alcuni link interessanti:


Un articolo de «Il Post», efficace, riassuntivo, ricco di immagini, mappe e ulteriori link.
Un servizio di «Internazionale» altrettanto interessante e ricco. 


Lo speciale del «Corriere della Sera» e de «La Repubblica» (il link invia direttamente a un articolo sulle dichiarazioni di Napolitano nel giorno dell'anniversario, ma è poi possibile accedere ad altri articoli correlati).

Un post dal blog «Eco-Logica» di Antonio Cianciullo, esempio di un breve scritto giornalistico sul tema, in chiave attualizzante.





lunedì 14 ottobre 2013

Jared Diamond, Armi acciaio e malattie, Einaudi



Perché alcuni popoli sono piú ricchi di altri? Perché gli europei hanno conquistato buona parte del mondo? La tentazione di rispondere tirando in ballo gli uomini e le loro presunte attitudini è forte. Ma la spiegazione razzista non va respinta solo perché è odiosa, dice Diamond: soprattutto perché è sbagliata e non regge a un esame scientifico. Le diversità culturali non sono innate, ma affondano le loro radici in diversità geografiche, ecologiche e territoriali sostanzialmente legate al caso. Armato di questa idea, Diamond, oggi professore di Geografia alla University of California, si lancia in un appassionante giro del mondo, alla ricerca di casi esemplari con i quali illustrare e mettere alla prova le sue teorie.

Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray



Dorian Gray, un giovane di straordinaria bellezza, si è fatto fare un ritratto da un pittore. Ossessionato dalla paura della vecchiaia, ottiene, con un sortilegio, che ogni segno che il tempo dovrebbe lasciare sul suo viso, compaia invece solo sul ritratto. Avido di piacere, si abbandona agli eccessi più sfrenati, mantenendo intatta la freschezza e la perfezione del suo viso. Poiché Hallward, il pittore, gli rimprovera tanta vergogna, lo uccide. A questo punto il ritratto diventa per Dorian un atto d'accusa e in un impeto di disperazione lo squarcia con una pugnalata. Ma è lui a cadere morto: il ritratto torna a raffigurare il giovane bello e puro di un tempo e a terra giace un vecchio segnato dal vizio.

Daniel Pennac, Il paradiso degli orchi, Feltrinelli


Un eroe, Benjamin Malaussène, che come lavoro fa il "capro espiatorio". Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una "zia" maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una "zia" femmina super-sexy, una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull'orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima. Un'altalena tra divertimento e suspence. Degli orchi si può ridere o si può tremare. Uno scrittore d'invenzione, un talento fuori delle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l'arma che lui stesso così definisce nel libro: "l'umorismo, irriducibile espressione dell'etica".

Patrick Suskind, Il profumo, TEA


Jean-Baptiste Grenouille, nato il 17 luglio 1783 nel luogo più puzzolente di Francia, il Cimetière des Innocents di Parigi, rifiutato dalla madre fin dal momento della nascita, rifiutato dalle balie perché non ha l'odore che dovrebbero avere i neonati, anzi perché "non ha nessun odore", rifiutato dagli istituti religiosi, riesce a sopravvivere a dispetto di tutto e di tutti. E, crescendo, scopre di possedere un dono inestimabile: una prodigiosa capacità di percepire e distinguere gli odori. Forte di questa facoltà, di quest'unica qualità, Grenouille decide di diventare il più grande profumiere del mondo, e noi lo seguiamo nel suo peregrinare tra botteghe odorose, apprendista stregone che supera in breve ogni maestro passando dalla popolosa e fetida Parigi a Grasse, città dei profumieri nell'ariosa Provenza: sempre accompagnati da quella prosa sontuosa che consente a Suskind - geniale alchimista della scrittura lui stesso - di evocare all'ammaliato lettore colori, sfumature, sapori ed essenze, aromi, odori. L'ambizione di Grenouille non è quella di arricchirsi, né ha sete di gloria; persegue, invece, un suo folle sogno: dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l'amore in chiunque lo fiuti, e pur di ottenerlo non si fermerà davanti a nulla.

Alice Sebold, Amabili resti, e/o


Dove vanno le bambine che un giorno inavvertitamente tagliano la strada di un bruto, un solitario e quieto mostro che le strappa alla serena letizia di una famiglia armoniosa, ai compagni di scuola, agli amati animali di casa, alle piccole cose preziose che illuminano i sogni e i progetti di una giovane vita fiduciosa, per farne scempio e consegnarne i resti miserevoli alla nera terra ? Le bambine come "Susie, Susie Salmon, come il pesce," entrano in un loro cielo particolare, abbastanza solitario e banale, al centro del quale è un gazebo. Da quella specie di vedetta Susie non cessa di seguire i suoi cari, sorveglia il corso degli eventi, segue i passi del suo assassino, ripercorre il passato e rivive i penosi e terrificanti istanti che hanno preceduto la sua fine quando il signor Harvey in un soffio le ha chiesto "Dimmi che mi ami". Susie è caduta come molte altre bambine per mano del signor Harvey, ingannate dal suo aspetto malinconico e triste e da una solitudine apparentemente mite e sconsolata che nasconde turpi fantasie e progetti criminali. Harvey è assai abile nel dissimulare la sua reale natura , esperto nel cancellare le tracce dei suoi delitti e nascondere i poveri resti delle innocenti che ha violato e ucciso. Ma la forza del ricordo di una vita felice unito alla consapevolezza dell'enormità dell'infamia subita, impedisce a Susie di cadere nel desolato oblio di una assenza irreversibile concedendole di restare attiva e vigile, collegata al mondo dei suoi amati fratelli e dei genitori, della nonna e degli amici e grazie a questo legame è in grado di seguire e osservare i passi del suo assassinio, scovarne i segreti e le strategie, assillata com'è dal terrore che egli possa fare ancora del male alla sua famiglia, e decisa a proteggere dalla disgregazione la serenità e l'affetto che una volta regnava nella sua casa...

Mary Shelley, Frankenstein


Nel 1818 Lord Byron, ospite in casa Shelley a Ginevra, propone a Mary e a Percy di scrivere, per gioco, un racconto dell’orrore. Ricollegandosi al mito di Prometeo, Mary scriverà “Frankenstein”. Una storia che è un groviglio etico, un ragionamento profondo sull’origine della vita: l’angosciante storia di uno studente che conduce macabri esperimenti nel tentativo di restituire la vita ai cadaveri. Dal suo romanzo, ancora adesso, decine e decine di film.

Art Spiegelmann, Maus, Einaudi


La storia di una famiglia ebraica tra gli anni del dopoguerra e il presente, fra la Germania nazista e gli Stati Uniti. Un padre, scampato all'Olocausto, una madre che non c'è più da troppo tempo e un figlio che fa il cartoonist e cerca di trovare un ponte che lo leghi alla vicenda indicibile del padre e gli permetta di ristabilire un rapporto con il genitore anziano. Una storia familiare sullo sfondo della più immane tragedia del Novecento. Raccontato nella forma del fumetto dove gli ebrei sono topi e i nazisti gatti.

Marjane Satrapi, Persepolis


Marjane Satrapi è del 1969, di Rasht, sulle rive del Mar Caspio, Iran. E’ un po’ azera, un po’ turcomanna, un po’ musulmana, un po’ zoroastriana, è cresciuta a Teheran, a Vienna, a Strasburgo, e a Parigi dove ha incontrato David B. che l’ha spinta a raccontare a fumetti la sua vita e quella della sua famiglia. Il primo volume di Persepolis racconta le storie familiari di Marjane nel corso dei suoi primi dieci anni. Nel secondo ci racconta la vita da adolescente e poi da giovane donna che si confronta con una difficile realtà sociale in profonda evoluzione. E’ il periodo della caduta dello Scià di Persia e quello dell’inizio della guerra con l’Irak. E’ uno spaccato familiare e personale che aiuta meglio di tanti saggi a comprendere dall’interno un mondo e una cultura troppo poco conosciuti e di grande attualità. 

Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale, Mondadori


Durante la prima guerra mondiale: Paul Börner viene incitato dal suo professore Kantorek all'arruolamento nell'esercito. Il professore aveva le sue idee di patriottismo e di sacrificio di se stessi per la Grande Germania, e trovò giusto insegnare alle nuove generazioni questi principi. Sulla base di questi principi è riuscito a "riempire la testa di bolle d'aria", come dice Paul, conducendo i ragazzi ancora diciottenni al banco arruolamenti. Fu questa la storia dell'entrata di Paul e dei suoi compagni nel mondo della guerra. Paul, Müller, Kat, Kropp e tutti i loro compagni di scuola si resero subito conto della sciocchezza che avevano commesso, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro. La prima notte al fronte e già la metà della classe abbandona il campo… il primo momento di calma fa capire a tutti in quale orribile mondo erano capitati: il campo devastato dalle granate, le grida dei feriti che si trascinano in cerca d'aiuto, il tutto in un turbinio di morte e distruzione. Un capolavoro per ricordare il centenario dell'inizio della Grande guerra (1914-1918). 

George Orwell, 1984


L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza "sovversiva". Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo.

George Orwell, La fattoria degli animali


È il racconto di come gli animali di una fattoria si ribellino e, dopo aver cacciato il proprietario, tentino di ceare un nuovo ordine fondato su un concetto utopistico di uguaglianza. Ma ben presto emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con la loro astuzia, la loro cupidigia e il loro egoismo s'impongono in modo prepotente e tirannico sugli altri animali più docili e semplici d'animo. Gli elevati ideali di uguaglianza e fraternità proclamati al tempo della rivoluzione vittoriosa vengono traditi e, sotto l'oppressione di Napoleon, il grosso maiale che riesce ad accentrare in sé tutte le leve del potere e ad appropriarsi degli utili della fattoria, tutti gli altri animali finiscono per conoscere gli stessi maltrattamenti e le stesse privazioni di prima. L'acuta satira orwelliana verso un certo tipo di totalitarismo, che ha avuto in Stalin la sua esemplificazione più clamorosa, è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che rendono La fattoria degli animali un imperdibile capolavoro. 

Mikael Niemi, La piena, Iperborea


Nella Svezia del Nord, in un grande impianto idroelettrico, una diga cede, e una gigantesca massa d’acqua travolge tutto quello che si trova sul percorso. Il grande fiume Lulealven, ingrossato da pioggie insolitamente abbondanti, si trasforma in un’entità mostruosa e famelica, e sembra volersi ribellare al tentativo dell’uomo di contenerlo e imbrigliarlo a suo piacimento, per trascinare via con sé, nella sua corsa verso il mare, paesi, cose ed esseri umani, come uno tsunami. La catastrofe spazza via in un istante ogni sicurezza e ogni norma di convivenza civile, e mette a nudo gli animi dei protagonisti in ogni sfaccettatura di crudeltà, altruismo, violenza e amore, trasformandoli in esseri del tutto diversi.

Richard Matheson, Io sono leggenda, Fanucci


Il protagonista è l'unico essere umano sopravvissuto in un mondo popolato dai vampiri. La sua missione è quella di studiare scientificamente il fenomeno. Di notte sta nascosto ad ascoltare i richiami dei morti viventi, ma di giorno è lui ad uscire per andare a caccia dei nemici.

Marc Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte


Quando scopre il cadavere del cane barbone della vicina, Christopher Boone capisce di trovarsi davanti a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, era cosi bravo a risolvere. Percio incomincia a scrivere un libro mettendo insieme gli indizi del caso dal suo punto di vista. E il suo punto di vista e davvero speciale. Perche Christopher ha un rapporto molto problematico con il mondo: è un ragazzo autistico. odia essere toccato, odia il giallo e il marrone, non mangia cibi se cibi diversi vengono a contatto l'uno con l'altro, non riesce a interpretare l'espressione del viso degli altri, non sorride mai. Ma adora la matematica e l'astronomia. Scrivendo il suo libro giallo Christopher inizia a far luce su un mistero ben piu importante di quello del cane barbone. Come e morta sua madre? Perche suo padre non vuole che lui faccia troppe domande ai vicini? Per rispondere a queste domande dovra intraprendere un viaggio iniziatico in treno e in metropolitana, in luoghi e situazioni per lui difficili, approdando a una sorta di eta adulta, orgoglioso di sapersi muovere nel mondo caotico e rumoroso degli altri.

William Golding, Il signore delle mosche, Mondadori


Un gruppo di ragazzi inglesi, sopravvissuti a un incidente aereo, resta abbandonato a se stesso su un'isola deserta e si trasforma in una terribile tribù di selvaggi sanguinari dai macabri riti. Golding nel 1983 ha ottenuto il Nobel per la letteratura.

Gipi, Questa è la stanza, Coconino Press


Giuliano, Stefano, Alex e Alberto sono ragazzi dalla personalità diversa, ma uniti dalla loro profonda passione per la musica. Il padre di Giuliano presta ai ragazzi una stanza per suonare e divertirsi… e grazie a quel luogo tutta la loro vita cambierà! Il nuovo appassionante romanzo a fumetti di Gipi, cantore della vita ed osservatore del reale, duro e spietato, tenero e felice, è un’opera a metà tra il ricordo di quando suonava con un gruppo e lo sguardo appassionato della piccola provincia, ormai diventata cifra stilistica di questo autore.

David B., Il grande male, Coconino Press


Una perla firmata da David B., il maestro del racconto a fumetti francese: l’opera che ha dato notorietà internazionale e numerosi premi all’autore francese. Ancora una volta il pennino di David B. viene usato come un bisturi di immagini in un rigoroso, puntuale ed efficacissimo bianco e nero. Un segno forte e temerario che inventa soluzioni grafiche e stupisce per una semplicità ricca di mille sfumature. Il grande male non è solo la malattia del fratello dell’autore, o la tragedia della sua famiglia, ma racconta la storia degli uomini attraverso le sue convulsioni epilettiche: guerre e battaglie (la storia con la S maiuscola) filtrate dallo sguardo furbo ma innocente di un bambino.

Peter Cameron, Un giorno questo dolore ti sarà utile, Adelphi


James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d’arte della madre, dove non entra mai nessuno: sarebbe arduo, d’altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell’artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un’alternativa all’università («Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché»), James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite – la lettura e la solitudine –, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliari gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finché un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio... 

Emily Bronte, Cime tempestose



Capolavoro di letteratura inglese e unico romanzo di Emily Brontë. Cime tempestose appare nel 1847 in una Inghilterra già frenata dai pudori vittoriani; è l'unico romanzo di una scrittrice di ventotto anni prossima alla morte perché consumata dalla tisi. Il libro, stampato in proprio e in poche copie, non desta grande interesse; in seguito si imporrà come singolare capolavoro della letteratura inglese. 
Nella solitaria e selvaggia brughiera dello Yorkshire si consuma una tumultuosa e distruttiva passione amorosa. Tutti i tormentati contrasti che s'innescano tra gli abitanti di una agiata dimora a fondo valle e quelli di una fattoria su di un colle ventoso convergono nella figura del trovatello Heathcliff. Le contraddittorie e velenose passioni umane innestano nell'amore la sofferenza e la crudele vendetta.

Isabel Allend, La casa degli spiriti, Feltrinelli


«Barrabás arrivò in famiglia per via mare, annotò la piccola Clara con la sua delicata calligrafia. Già allora aveva l'abitudine di scrivere le cose importanti e più tardi, quando rimase muta, scriveva anche le banalità, senza sospettare che, cinquant'anni dopo, i suoi quaderni mi sarebbero serviti per riscattare la memoria del passato, e per sopravvivere al mio stesso terrore. Il giorno in cui arrivò Barrabás era Giovedí Santo. Stava in una gabbia lercia, coperto dei suoi stessi escrementi e della sua stessa orina, con uno sguardo smarrito di prigioniero miserabile e indifeso, ma già si intuiva – dal portamento regale della sua testa e dalla dimensione del suo scheletro – il gigante leggendario che sarebbe diventato. Era quello un giorno noioso e autunnale, che in nulla faceva presagire gli eventi che la bimba scrisse perché fossero ricordati e che accaddero durante la messa delle dodici, nella parrocchia di San Sebastián, alla quale assistette con tutta la famiglia...»

André Agassi, Open, Einaudi


«Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perché non ho scelta. Per quanto voglia fermarmi non ci riesco. Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, questo conflitto, tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi appare l'essenza della mia vita...».
Andre Agassi

Uno dei piú grandi campioni di tennis di tutti i tempi si racconta senza pudore in un memoir che ha fatto scalpore nel mondo, non solo in quello del tennis.

Sergio Atzeni, Bellas mariposas, Sellerio


Sergio Atzeni, nato nel 1952 in provincia di Cagliari, e morto nell'isola di San Pietro a sud della Sardegna nel 1995 disse una volta: "Sono sardo, sono italiano, sono anche europeo". Così, scriveva in un italiano aggraziato da innesti di lingua sarda, storie giacenti nel fondo della cultura del suo popolo: ma arricchendole di metafore e sensi ulteriori, posteriori, presenti. Il raffinato editore Sellerio pubblica insieme il suo primo e il suo ultimo racconto: Il demonio è cane bianco, il primo, è una vecchia leggenda sarda, del diavolo che viene a conoscere un paesino; il secondo, Bellas mariposas, è una nuova leggenda sarda, di due ragazzine del melting pot umano di un quartiere popolare di Cagliari che in una giornata conoscono se stesse.


Le meraviglie del possibile. Antologia della fantascienza, Einaudi


Pubblicata per la prima volta alla fine degli 50, questa antologia rimane la migliore e la più completa nel suo genere. Racconti di qualità che esplorano diversi aspetti della SF, tutti però legati al concetto che la fantascienza debba essere una proiezione in scenari e situazioni futuri (o comunque immaginari) delle nevrosi, le problematiche, le ossessioni della vita reale, quella del presente che tutti viviamo e conosciamo. Non un genere di intrattenimento, non solo, piuttosto un diverso modo di intendere la letteratura. Un modo divertente, appassionante, convincente. Una raccolta super consigliata a tutti, soprattutto a chi non ha mai letto nulla di fantascienza e ritenga di non essere attratto da questo genere.