venerdì 6 giugno 2014

Agatha Christie, Dieci piccoli indiani (And then there were none, 1939)

In un angolo dello scompartimento fumatori di prima classe, il signor Wargrave, giudice da poco in pensione, tirò una boccata di fumo dal sigaro e scorse con interesse le notizie politiche del «Times». Poi, depose il giornale sulle ginocchia e guardò fuori dal finestrino. Il treno correva attraverso il Somerset.
Diede un'occhiata all'orologio: ancora due ore di viaggio.
Ripensò a quello che i giornali avevano scritto su Nigger Island.




2 commenti:

  1. Un libro che ho adorato. Tutta la vicenda si svolge in modo molto misterioso. Le storie sono intrecciate tra loro e descritte in maniera dettagliata. Sono rimasta molto soddisfatta dal finale, inaspettato e brillante, come tutto il libro d'altronde. Ogni azione era calcolata nei minimi dettagli, ognuno era già destinato a morire in un certo qual modo. Il finale mi ha davvero fatto chiedere "ma come ha fatto a pensarci?"

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  2. Mi è piaciuto molto, perchè tutto al suo interno combacia alla perfezione,non ci sarei mai arrivata a scoprire l'assassino. Quando l'ho scoperto ci sono rimasta male...non ci avrei mai pensato! Secondo me l'assassino era uno squilibrato mentale per fare ciò che ha fatto.

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