venerdì 19 dicembre 2014

Buone vacanze!

Ciao cari,
non ci vedremo, come invece avevo preventivato, e - casomai passaste di qui - vi scrivo un paio di cose.

Come sa chi è venuto ai colloqui, ma forse la voce già si è sparsa, ho arrotondato i vostri voti per difetto, tranne che per l'ultimo quarto di voto (che aveva 6,72 ha preso 6, chi aveva 6,75 ha preso 7). L'ho fatto per tutti, indistintamente, sebbene sappia che alcuni di voi, per l'impegno e la serietà che hanno dimostrato, avrebbero meritato salti anche di oltre mezzo punto. Ci sarà tempo per rifarsi; al secondo pentamestre è più giusto e più utile, da parte mia, sbilanciarmi. Adesso volevo passasse in modo neutro e "freddo" un generale invito ad un maggior impegno collettivo, una maggiore fatica, un maggiore spirito di iniziativa. Lo so, vi ripeto, che qualcuno già ha dato il massimo. E nessuno deve restarci male. Peraltro, aggiungo, i sei non sono brutti voti: li intendo come una vera sufficienza e non li ho regalati a pioggia. Se avete preso sei vuol dire che avete lavorato in modo sufficientemente adeguato alle mie attese, e non è poco.

Secondo: avendo finito gli argomenti in coincidenza col trimestre e con le vacanze, non vi do compiti. Vi esorto tuttavia, seppure con affetto e comprensione piena della vostra voglia di riposarvi, a non smettere di leggere (i libri che in questi anni vi ho suggerito, i giornali, le riviste, i blog di qualità ai quali spesso vi ho rinviato anche da qui...), e, ma sarebbe il massimo, a scrivere ogni giorno qualcosa: un diario del quale curate anche la forma, una lettera ben scritta, una recensione a qualcosa che vedete e vi piace o no (ad esempio: vi ho messo un post sul film di Olmi... aspetto commenti ben formulati, sinceri e maturi, è un esercizio sempre utile e chi è venuto dovrebbe provarci!). Alcune cose potete farmele leggere, altre, o anche tutte, no, ma l'essenziale è che vi ci mettiate con serietà.

Terzo: se qualcuno di voi sa di avere lacune profonde in qualche argomento, e vuole recuperare qualche contenuto un po' perso, può farlo anche contattandomi via mail; vi posso aiutare a trovare anche in rete materiali di buona qualità.

Per il resto, passate buone feste, divertitevi (est modus in rebus) e tornate in forma: al rientro abbiamo un sacco di cose da fare!!!

PS: se uno di voi capita qui, e ha letto, può segnalare per favore agli altri attraverso le vostre chat/gruppi su FB? Grazie!


torneranno i prati




"La guerra è una brutta bestia che gira il mondo e non si ferma mai"
Toni Lunardi, pastore
______________
Siamo sul fronte Nord-Est, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 sugli Altipiani. Nel film il racconto si svolge nel tempo di una sola nottata.
Gli accadimenti si susseguono sempre imprevedibili: a volte sono lunghe attese dove la paura ti fa contare, attimo dopo attimo, fino al momento che toccherà anche a te.
Tanto che la pace della montagna diventa un luogo dove si muore.
Tutto ciò che si narra in questo film è realmente accaduto.
E poiché il passato appartiene alla memoria, ciascuno lo può evocare secondo il proprio sentimento.
·       Genere:storico
·       Regia:Ermanno Olmi
·       Titolo Originale:Torneranno i prati
·       Distribuzione:01 Distribution
·       Produzione:Cinema Undici, Ipotesi Cinema con Rai Cinema
·       Data di uscita al cinema:6 novembre 2014
·       Durata:80’
·       Sceneggiatura:Ermanno Olmi
·       Direttore della Fotografia:Fabio Olmi
·       Montaggio:Paolo Cottignola
·       Scenografia:Giuseppe Pirrotta
·       Costumi:Andrea Cavalletto con l’amichevole supervisione di Maurizio Millenotti
·       Attori:Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea di Maria, Camillo Grassi, Niccolò Senni, Domenico Benedetti, Andrea Benetti

14 - 18
2014. Cento anni dall'inizio della Prima Guerra Mondiale.
Cento anni di storia che si allontanano sempre più nel passato mentre il fiume del tempo avanza sotto i ponti del progresso che inesorabilmente sbiadisce ogni altra memoria.
Tuttavia ci sono momenti in cui una data sul calendario, un titolo di giornale, una fotografia, smuovono ricordi sopiti che si chiamano tra loro, irrompono nel nostro tempo da protagonisti e giustamente pretendono d'essere riconosciuti e risarciti del loro valore speso per noi: primo fra tutti, la vita.
Mio padre aveva 19 anni quando venne chiamato alle armi. A quell'età, l'esaltazione dell'eroicità infiamma menti e cuori soprattutto dei più giovani.
Scelse l'Arma dei bersaglieri, battaglioni d'assalto, e si trovò dentro la carneficina del Carso e del Piave, che segnò la sua giovinezza e il resto della sua vita.
Ero bambino quando lui raccontava a me e a mio fratello più grande, del dolore della guerra, di quegli istanti terribili in attesa dell'ordine di andare all'assalto e sai che la morte è lì, che ti attende sul bordo della trincea. Ricordava i suoi compagni e più d'una volta l'ho visto piangere.
Della 1a Guerra Mondiale non è rimasto più nessuno di coloro che l'hanno vissuta e nessun altro potrà testimoniare con la propria voce tutto il dolore di quella carneficina.
Rimangono gli scritti: quelli dei letterati e quelli dei più umili dove la verità non ha contorni di retorica.
Ermanno Olmi
Al mio papà,
che quand'ero bambino mi raccontava della guerra dov'era stato soldato
Location
Riprese
Altopiano dei Sette Comuni . Asiago, Vicenza
gennaio
febbraio 2014
Esterni trincea
il CAPOSALDO ITALIANO
il PICCOLO CIMITERO
il RUDERE
Località DOSSO di SOPRA VAL FORMICA
CIMA LARICI
quota 1.800 mt.
Interni trincea
il CAMMINAMENTO
il BUNKER DEL CAPITANO
il RICOVERO DEI SOLDATI
Località SANT'ANTONIO
VALGIARDINI
quota 1.100 mt.
PRIMO DORMITORIO
Località Via Villa Rossi
VALGIARDINI
quota 1.100 mt.

Repertorio musicale
"Del soldato in trincea"
(Paolo Fresu)
© Tǔk Music
2014
"torneranno i prati suite"
(Paolo Fresu)
© Tǔk Music
2014
Musicisti
Paolo Fresu
tromba, flicorno, multieffetti
Daniele di Bonaventura
bandoneon
Luca Devito
flauti
Roberto Dani
percussioni
ingegnere del suono Carlo Cantini
registrato e missato presso DIGITUBESTUDIO / Grazie di Curtatone (MN)
si ringrazia Vic Albani
"Tu ca nun chiagne"
(De Curtis Ernesto e Bovio Libero)
interpretato da
Andrea Di Maria
"Fenesta ca lucive"
(Vincenzo Bellini)
interpretata da
Andrea Di Maria

ERMANNO OLMI
Ermanno Olmi (Bergamo, 24 luglio 1931). Gli ultimi mesi della seconda guerra (4445) scarseggiano i viveri: Ermanno fa il garzone panettiere. Alla fine della guerra, viene assunto come impiegato alla Edison e realizza circa quaranta documentari, tra i quali La diga del ghiacciaio, Pattuglia di Passo San Giacomo, Tre fili fino a Milano, Michelino 1aB (con il testo di Goffredo Parise), Manon finestra 2 e Grigio (con il testo di Pier Paolo Pasolini).
Il primo film lungometraggio è del 1959, Il tempo si è fermato. Nel 1961, al Festival di Venezia, vince il premio OCIC e quello della Critica con il film Il posto, che ottiene numerosi premi anche in festival internazionali. Seguono altri film sul mondo del lavoro: I fidanzati, Un certo giorno del 1968 e La circostanza del 1974.
Al di fuori del tema del lavoro, nel 1965 dedica, in omaggio alla figura di Papa Giovanni XXIII, E venne un uomo, con Rod Steiger e Adolfo Celi.
Nel 1978 L'albero degli zoccoli, film sulla vita dei contadini bergamaschi alla fine dell'Ottocento, conquista la Palma d'Oro al Festival di Cannes.
Nel 1983 gira Camminacammina e realizza il documentario Milano 83 dedicato alla sua città d'adozione. Nel 1987 Ermanno Olmi torna alla regia, dopo un periodo di inattività, con Lunga vita alla signora, Leone d'Argento a Venezia. L'anno seguente dirige uno dei suoi capolavori, La leggenda del santo bevitore, con Rutger Hauer e Anthony Quayle, con il quale conquista a Venezia il Leone d'Oro.
Qualche anno dopo, nel 1993, dirige Paolo Villaggio in Il segreto del bosco vecchio e nel 1994 è pronto Genesi. La creazione e il diluvio, primo capitolo di un progetto di trasposizione televisiva della Bibbia.
Con Il mestiere delle armi (2001), presentato in concorso al Festival di Cannes, vince 9 David di Donatello.
Due anni dopo, Ermanno Olmi prosegue sulla stessa strada con Cantando dietro i paraventi.
Nel 2005 firma il trittico Tickets con gli amici Kiarostami e Loach; mentre nel 2007 racconta il Vangelo dell'esistenza quotidiana nel film Centochiodi.
Sempre nel 2007 Ermanno Olmi gira il film Atto unico durante l'allestimento della mostra di Jannis Kounellis presentata dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro.
Per la Triennale di Milano, nel 2008 realizza il documentario I Grandi Semplici. Nel 2009, in collaborazione con la Cineteca di Bologna e il Ministero Turismo e Spettacolo presenta TerraMadre. Dello stesso anno è Rupi del Vino, presentato al Festival Internazionale del film di Roma. Nel 2011 viene presentato fuori concorso alla 68. Mostra Internazionale D'Arte Cinematografica di Venezia il film Il villaggio di cartone.

Qui, una recensione e diversi collegamenti...

martedì 9 dicembre 2014

Cavalcanti, Calvino e le scalette Santa Chiara (per la terza...)

«Chi è questa che ven, ch'ogn'om la mira
e fa tremar di chiaritate l'a're...»


Cagliari, Scalette Santa Chiara


Italo Calvino (1923-1985), da La leggerezza in Lezioni americane

Vi parlerò di Cavalcanti poeta della leggerezza. Nelle sue poesie le "dramatis personae" più che
personaggi umani sono sospiri, raggi luminosi, immagini ottiche, e soprattutto quegli impulsi o
messaggi immateriali che egli chiama "spiriti".
Un tema niente affatto leggero come la sofferenza d'amore, viene dissolto da Cavalcanti in
entità impalpabili che si spostano tra anima sensitiva e anima intellettiva, tra cuore e mente, tra
occhi e voce.
Insomma, si tratta sempre di qualcosa che è contraddistinto da tre caratteristiche:
1) è leggerissimo;
2) è in movimento;
3) è un vettore d'informazione.
In alcune poesie questo messaggio-messaggero è lo stesso testo poetico: nella più famosa di
tutte, il poeta esiliato si rivolge alla ballata che sta scrivendo e dice: "Va tu, leggera e piana
dritt'a la donna mia". In un'altra sono gli strumenti della scrittura - penne e arnesi per far la
punta alle penne - che prendono la parola: "Noi siàn le triste penne isbigottite, le cesoiuzze e'l
coltellin dolente...". In un sonetto la parola "spirito" o "spiritello" compare in ogni verso: in
un'evidente autoparodia, Cavalcanti porta alle ultime conseguenze la sua predilezione per
quella parola-chiave, concentrando nei 14 versi un complicato racconto astratto in cui
intervengono 14 "spiriti" ognuno con una diversa funzione. In un altro sonetto, il corpo viene
smembrato dalla sofferenza amorosa, ma continua a camminare come un automa "fatto di
rame o di pietra o di legno". Già in un sonetto di Guinizelli la pena amorosa trasformava il poeta
in una statua d'ottone: un'immagine molto concreta, che ha la forza proprio nel senso di peso
che comunica. In Cavalcanti, il peso della materia si dissolve per il fatto che i materiali del
simulacro umano possono essere tanti, intercambiabili; la metafora non impone un oggetto
solido, e neanche la parola "pietra" arriva ad appesantire il verso.
Ritroviamo quella parità di tutto ciò che esiste di cui ho parlato a proposito di Lucrezio e di
Ovidio. Un maestro della critica stilistica italiana, Gianfranco Contini, la definisce "parificazione
cavalcantiana dei reali".
In Cavalcanti tutto si muove così rapidamente che non possiamo renderci conto della sua
consistenza ma solo dei suoi effetti; in Dante, tutto acquista consistenza e stabilità: il peso delle
cose è stabilito con esattezza. Anche quando parla di cose lievi, Dante sembra voler rendere il
peso esatto di questa leggerezza: "come di neve in alpe sanza vento". Così come in un altro
verso molto simile, la pesantezza d'un corpo che affonda nell'acqua e scompare è come
trattenuta e attutita: "come per acqua cupa cosa grave" (Paradiso Iii, 123).
Possiamo dire che due vocazioni opposte si contendono il campo della letteratura attraverso i
secoli: l'una tende a fare del linguaggio un elemento senza peso, che aleggia sopra le cose
come una nube, o meglio un pulviscolo sottile, o meglio ancora come un campo d'impulsi
magnetici; l'altra tende a comunicare al linguaggio il peso, lo spessore, la concretezza delle
cose, dei corpi, delle sensazioni.
Alle origini della letteratura italiana - e europea - queste due vie sono aperte da Cavalcanti e da
Dante. L'opposizione vale naturalmente nelle sue linee generali, ma richiederebbe
innumerevoli specificazioni, data l'enorme ricchezza di risorse di Dante e la sua straordinaria
versatilità. Non è un caso che il sonetto di Dante ispirato alla più felice leggerezza ("Guido, i'
vorrei che tu e Lapo ed io") sia dedicato a Cavalcanti. Nella Vita nuova, Dante tratta la stessa
materia del suo maestro e amico, e vi sono parole, motivi e concetti che si trovano in entrambi i
poeti; quando Dante vuole esprimere leggerezza, anche nella Divina Commedia, nessuno sa
farlo meglio di lui; ma la sua genialità si manifesta nel senso opposto. […] Forzando un po' la
contrapposizione potrei dire che Dante dà solidità corporea anche alla più astratta
speculazione intellettuale, mentre Cavalcanti dissolve la concretezza dell'esperienza tangibile
in versi dal ritmo scandito, sillabato, come se il pensiero si staccasse dall'oscurità in rapide
scariche elettriche.

mercoledì 26 novembre 2014

vi riguarda da vicino vicino vicino



Il mio amico Enrico Lobina, consigliere comunale a Cagliari, da sempre impegnato in politica (eletto con SEL, collabora ora anche con «Il fatto quotidiano»), si sta occupando del problema dell'inquinamento nel SULCIS IGLESIENTE, e in una recente trasmissione TV ha fornito e commentato dei dati inquietanti, cattivi, drammatici.

Vorrei che ne parlaste tra voi, a casa, a scuola, e che nulla restasse intentato per il futuro (ma che dico, il presente!) vostro e delle vostre famiglie. La scuola vi può aiutare a capire meglio; ma quel che serve è un movimento d'opinione locale; o quanto meno, concedetemi lo svarione, il vostro profondo incazzo.
Ecco l'intervento, del 24 novembre 2014: https://www.youtube.com/watch?v=b6prJGseBGQ


Qui invece un servizio bello chiaro, già del 2013: http://www.sardiniapost.it/inchieste/sulcis-lo-scandalo-delle-bonifiche/

Ma cosa succede se le bonifiche vengono effettuate? Si rischia di finire come Manchester, o Bilbao, o il Bacino dell Ruhr!

E cosa avremmo da offrire ai turisti? Cose belle (e molto redditizie!) come queste, queste e queste.

domenica 23 novembre 2014

Cartoni animati per ragazzi grandi...


Un kiwi assaggia un’affascinante sostanza gialla. Lo fa stare benissimo.
Nuggets è un video dello studio Filmbilder che racconta a disegni animati i vari stadi della dipendenza da droghe. All’inizio i cicli di piacere sono lunghi e intensi, “l’atterraggio” è indolore e il resto del mondo sembra normale: il kiwi corre verso gli altri globuli di sostanza gialla. I cicli di piacere si fanno poi sempre più brevi e meno intensi, l’atterraggio diventa doloroso e lascia segni sul corpo, e il resto del mondo diventa grigio e poi nero, la corsa verso la sostanza gialla diventa meno affrettata ma inevitabile.

lunedì 17 novembre 2014

Enea, mito di tutti i secoli


Enea fugge da Troia in fiamme, Federico Barocci, 1598 Galleria BorgheseRoma

Bell'articolo sul mito di Enea sul «Domenica» del «Sole24ore» di ieri: utile a capire come si imposta un articolo di approfondimento culturale, interessante comunque da leggere...

mercoledì 12 novembre 2014

Traviatevi!




Preludio (direttore Sir Georg Solti, Royal Opera House, Covent Garden, 1994)
Libiam ne' lieti calici (Salzburger Festspielen, 2005: Anna Netrebko e Rolando Villazòn)
Un dì felice, eterea (idem)
Follie!... follie! / Sempre libera (idem)
Sempre libera degg'io (la più grande: Maria Callas, La Scala, Milano, 1955)
De' miei bollenti spiriti (Teatro La Fenice, Venezia, 2004; Alfredo: Roberto Saccà)
Amami alfredo (Covent Garden, 1994, Violetta: Angela Gheorghiu)
Noi siam zingarelle (La Traviata à Paris, direttore Zubin Metha, 2000)

E per finire, una versione integrale dell'opera molto discussa: inaugurazione della stagione 2013/2014 della Scala di Milano, con Alfredo che impasta (croissant?) e una Violetta grassottella...


lunedì 10 novembre 2014

IL metodo di studio

A mente, per iscritto, ad altri, da altri ma soprattutto da se stessi a se stessi: un articolo di Annamaria Testa sul farsi domande intelligenti (ma anche stupide)!

domenica 9 novembre 2014

9 novembre 1989


« L’obiettivo del muro: evitare che il popolo della Germania socialista potesse scappare nel mondo normale. Il muro fu costantemente perfezionato e rinforzato, trasformato da un normale muro in un sistema insormontabile di ostacoli, trappole, segnali elaborati, bunker, torri di guardia, tetraedri anti carro e armi a sparo automatico che uccidevano i fuggitivi senza bisogno di intervento da parte delle guardie di confine.
Ma più lavoro, ingegnosità, denaro e acciaio i comunisti mettevano per migliorare il muro, più chiaro diventava un concetto: gli esseri umani possono essere mantenuti in una società comunista solo con costruzioni impenetrabili, filo spinato, cani e sparandogli alle spalle. Il muro significava che il sistema che i comunisti avevano costruito non attraeva ma repelleva
» (Viktor Suvorov)


25 anni fa cadde il muro di Berlino. Il racconto pubblicato su «Il Post», con bei documenti video, ha dell'incredibile...
... e siccome un viaggio a Berlino in effetti non ci starebbe male... http://www.berliner-mauer-gedenkstaette.de/en/


sabato 1 novembre 2014

Eleonora, Giorgia, Luana, Bruna, Wich, Katie....

In quest'articolo, Elisabetta Rosaspina del «Corriere della Sera» racconta la storia di Intercultura: oggi incontri di vita e di pace, cento anni fa (durante la Prima guerra mondiale), ambulanze, medici, infermiere e, ancora, speranza di pace. Io non lo sapevo; voi?

martedì 28 ottobre 2014

Potremmo forse brevettare il sole?


il 28 ottobre di cento anni fa nasceva a New York il grande scienziato Jonas Salk, inventore del vaccino anti poliomielite. Accurata sintesi in quest'articolo.
«Salk non brevettò il vaccino contro la poliomielite. In una intervista a una domanda su chi fosse il proprietario del brevetto Salk rispose: “Beh, la gente, direi. Non c’è nessun brevetto. Lei potrebbe forse brevettare il Sole?”. »

Giovani e (non) lavoro

Utile inchiesta sulla disoccupazione giovanile. Chi vuole ispirazione per il saggio/articolo trova, tra il resto, molti dati aggiornati.

domenica 19 ottobre 2014

Ebola figlia di povertà

Aminatta Forna, scrittrice inglese di origini africane (Sierra Leone), descrive come la povertà diffonda la malattia: strutture praticamente assenti per affrontare una tragica emergenza sanitaria (quasi 9000 casi e 4500 vittime al 12 ottobre scorso).
Il compenso per questo articolo, pubblicato oggi - 19 ottobre - su «Domenica» del «Sole24Ore», viene donato a Emergency.

Lo studente che cambiò il mondo

Articolo davvero interessante di Enrico Deaglio apparso su «Repubblica» (pagine centrali della cultura) domenica scorsa, che racconta la storia (molto poco nota) di Mario Savio, attivista politico americano, immigrato italiano "di seconda generazione", come diremmo oggi.
Fu il suo discorso a Berkeley, sede centrale della Università della California, a dare impulso ai movimenti studenteschi che hanno rivoluzionato scuole e università di mezzo mondo. Era l'ottobre 1964...

venerdì 10 ottobre 2014

"studiare poco, studiare meglio"

Articolo interessante, ricordando che ogni metodo è buono se arrivano i risultati, e che il risultato migliore (ma anche l'impulso più efficace) è l'interesse per ciò che si fa, e la curiosità per ciò che resta da sapere.

...che poi il titolo è fuorviante: più che "studiare poco" io direi "studiare con costanza". Non è che sia una grande scoperta, in effetti...

giovedì 9 ottobre 2014

il fantasma della peste

Un bell'articolo di oggi (da «Repubblica») di Adriano Prosperi sul virus di Ebola. Perchè il fantasma della pestilenza non è nuovo in Europa, e, da Lucrezio a Boccaccio, a Manzoni Poe e Saramago, i libri hanno molte cose di dirci per capire.


lunedì 15 settembre 2014

Programma III A - A.S. 2014-2015


A.    Dante e la Commedia.
Elementi biografici e poetica dell’autore;
Caratteri generali dell’opera, cosmologia dantesca; caratteri metrici e stilistici fondamentali.
Inferno, canti I, III, IV, V, VI, X, XIII, XXVI (lettura analitica e commentata, integrale o selettiva; la scelta dei canti potrà variare).

B. Storia letteraria, con particolare riferimento ai testi d’autore e alle pratiche interpretative:

Letteratura Medievale
Concetti generali, periodizzazione e contestualizzazione storico-culturale e linguistica (Alto-Basso Medioevo; allegorismo; i centri di produzione culturale; gli intellettuali e la vita culturale tra monastero e piazza; il concetto di auctoritas; evoluzione linguistica dal latino alle lingue romanze).

Primi documenti in volgare (Placito capuano e Indovinello veronese).

La poesia religiosa del XIII secolo: San Francesco e il Cantico delle creature.

La lirica cortese: dalla corte provenzale alla corte di Federico II.
Andrea Cappellano, De amore (estratti)
La lirica siciliana (caratteri distintivi e linguistico-stilistici; l’invenzione del sonetto)
Jacopo da Lentini, Stefano Protonotaro

La lirica toscana di transizione e la lirica stilnovista.
Guido Guinizelli, Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, la Vita Nuova (struttura, contenuto e valore storico e letture commentate)

Giovanni Boccaccio
Elementi biografici.
Il Decameron: struttura, temi, lingua e stile, modernità dell’opera.
Lettura integrale commentata di una selezione di novelle

Francesco Petrarca
Elementi biografici, opera e preumanesimo petrarchesco.
Lettura e analisi: Epistulae Familiares, Secretum, Canzoniere:

Il petrarchismo quattro e cinquecentesco
Gaspara Stampa, Pietro Bembo, Francesco Berni

Programma IV A - A.S. 2014-2015


A.    Dante e la Commedia:
Come già accaduto l'anno scorso, ci si propone di di concentrare in quarta la disamina della Commedia, anticipando le lettura dei canti primo e ultimo del Paradiso, messi a confronto, per privilegiare, nel corso del quinto anno di studi, la continuità un percorso cronologico di storia della letteratura moderna e contemporanea (dal Tardo Settecento al Novecento).

Inferno, canto XXVI
Purgatorio, canti I, V, VI, XVI, XVI, XXVII, XXX
Paradiso, canti I e XXXIII (lettura analitica e commentata, integrale o selettiva).

B. Storia letteraria, con particolare riferimento ai testi d’autore e alle pratiche interpretative:

Umanesimo e Rinascimento

Concetti generali, contestualizzazione storico-culturale
Petrarchismo e antipetrarchismo
La trattatistica rinascimentale; 
Niccolò MachiavelliI discorsi; Il principe
Ludovico Ariosto;
Elementi biografici e caratteri generali della produzione, tra tradizione e innovazione
Orlando furioso

Il Seicento tra barocco e scienza

Galileo Galilei;
Elementi linguistici e stilistici;
Il Saggiatore e il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo

La lirica: G.B. Marino e i marinisti
Continuità e rivoluzione; temi e motivi barocchi (il tempo; la vanitas; lo specchio; il labirinto).