A vostra scelta, almeno uno di questi libri:
1. José Saramago, Cecità, perchè ve ne ho parlato qualche giorno fa, perchè è il più citato e attuale di tutti, perchè è bellissimo.
2. John Steinbeck, Furore, perchè è uno dei romanzi più avvincenti e interessanti che parlano di crisi economica (America anni '20, ma attualissimo nei modi e nelle implicazioni), migrazioni di massa, scioperi e tensioni (per noi, che ormai siamo esperti o lo diventeremo...), disperazione, speranze e rabbia. Davvero intenso e commovente, sembra lungo ma vi tiene legati fino alla - indimenticabile - fine. Assolutamente da leggere nella traduzione di Bompiani, fatta da Claudio Perroni. Le altre, no.
3. Ian McEwan, Macchine come me, perchè è uscito l'anno scorso ed è il romanzo più intelligente (come sempre McEwan, che è incredibilmente bravo) per riflettere sull'intelligenza artificiale, la relazione uomo - robot, l'essere "umani" e no, la coscienza e i suoi dilemmi. Occhio che è ambientato in un 1982 che somiglia però all'oggi, o anzi lo supera (è un libro "retrofuturista" dice qualche definizione, cioè un misto tra verosimiglianza storica da romanzo storico e fantascienza). Alan Turing è vivo ed è un personaggio del libro. Adam è un robot, ha la pelle «tiepida al tatto, e liscia come quella di un bambino», e dopo che Charlie lo compra - per 86000 pound - la sua vita non potrà più essere la stessa.
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