domenica 9 giugno 2019

quattro pilastri - libri per la futura quinta

Libri visti in classe, assaggiati altre volte (ma non tutti), dei quali, stavolta, la lettura è rigorosamente obbligatoria. Si può non fare? Si può, come tutto. Ma a proprio rischio e pericolo. Il peggiore rischio è quello di uscire dal liceo senza averlo fatto, ed essere persone più povere, indifese e infelici.
Per cui:

1.  George Orwell, 1984
Scritto nel 1948, invertendo le ultime due cifre della data per immaginare un futuro atroce dominato dall'incubo del controllo totale dello Stato sull'individuo.
In una Londra tetra e povera (no, non c'è progresso), un uomo e un donna che si amano di nascosto - chi altri può avere la stessa forza? - provano a resistere al potere mostruoso del Grande Fratello. Un romanzo che ha già visto tutto, che ha scrutato nel fondo del futuro per raccontare un presente al quale si deve provare a resistere. Un libro geniale, la madre di tutte le distopie.




2. Emile Zola, Germinal (consiglio la traduzione di Stefano Valenti, Feltrinelli 2013)
«Che sogno! Essere padroni, cessare di soffrire, godere finalmente!»
Tutti gli uomini desiderano essere felici. E dovrebbero esserlo, naturamente. L'ha scritto Dante e l'ha scritto Leopardi. Possiamo fidarci. Ma sappiamo che così non è, e le cause di sofferenza che ciascuno scrittore ha indicato (Dante, Leopardi, Zola...) sono differenti. La risposta "scientifica" di Zola è un pugno nel petto, perchè ci mette senza fronzoli di fronte alla vita quotidiana e alle lotte disperate di un gruppo di uomini e donne nelle minere del nord della Francia, quando l'economia spinge e scatta, e i poveracci schiattano di fatica e di fame.
Romanzo lungo ma avvincente e indimenticabile. Ci vuole solo un briciolo di fatica, a leggerlo sul divano, rispetto alle ore di lavoro in miniera di queste persone che hanno costruito il nostro benessere. Mi sembra quasi che glielo dobbiamo.




3. Scritto nello stesso anno di Germinal (1885), il famosissimo e già consigliato ABC di tutta la modernità psicologica e scientifica: The strange case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde del grande Robert Louis Stevenson.
Ispirato da un incubo notturno, così racconta la leggendaria storia della composizione di questo capolavoro, Stevenson si addentra nei meandri della mente umana e della sua molteplicità, anticipando riflessioni sulle potenzialità e sui pericoli della (cattiva) scienza e dimostrando quanto la buona letteratura abbia la vista lunga.
Consiglio la traduzione di Fruttero&Lucentini, pubblicata da Einaudi cento anni dopo la prima edizione inglese, tuttora in commercio, e rimasta a mio avviso insuperata.



4. La famosa sfida: leggere Sofocle alle Scienze applicate.
Si può e a mio avviso si deve. Perchè pochi classici come Antigone affrontano temi così cruciali per la contemporaneità, e averlo letto, aver riflettuto su queste pagine, ci rende cittadini e cittadine più forti, persone migliori.
Stato e Religione anzi Religioni; Diritti e Doveri; Consenso e Dissenso; Libertà e Totalitarismo; Individuo e Potere; Tradizione e Nuovi diritti; Femminile e Maschile; Eros e Polemos; Eros e Logos; Corpo e Politica; Interno ed Esterno...: questi e altri i "doppi" che esplora la tragedia sofoclea nel V secolo a.C..
Superando lo scoglio di una scrittura per voi inusuale - ma non è che i vostri coetanei del Classico siano persone così strane, eh: se ce la fanno loro... - e incontrando lo stile potente di un'opera tragica antica, si aprono mondi lontani/vicini.
Ammesso ripassarsi la losca vicenda della famiglia di Antigone su wikipedia. Ammesso scivolare un po' veloci quando le cose sembrano troppo oscure.
Obbligatorio fermarsi soprattutto sulle grandi scene di dialogo: Creonte e Antigone, Creonte e il figlio Emone, Creonte e Tiresia. Sottolineare, prendere appunti, fermarsi a collegare storie di oggi (questa dei giorni scorsi è perfetta, ad esempio) o raccontate altrove (mi viene in mente il bellissimo libro La ballata di Adam Henry, di Ian McEwan, che potreste leggervi, da cui è stato anche tratto il film Il verdetto)


Buona lettura, buone vacanze 
(no, non è un'antitesi!)

venerdì 7 giugno 2019

To know her an Intemperance // As innocent as June - Libri per la futura Terza


... e quest'estate, cosa leggo? Certa che il dubbio vi attanagli e siate smaniosi di buoni, ottimi suggerimenti, faccio ancora di più e, contrariamente al solito, vi OBBLIGO a leggere due libri.
Che possono diventare dieci o venti o tre, ma due - almeno due - dovete provarci.

Intanto posso consigliarvi di partire dal nostro Xanadu: a proposito... ha vinto John Green e la classifica finale è questa (siccome molti di questi non li avete ancora letti, andrebbe bene anche attingere da qui):

1.     John Green, Tartarughe all'infinito, Rizzoli
2.     David Benioff, La città dei ladri, Beat
3.     Emily Barr, L'unico ricordo di Flora Banks, Salani
4.     Fannie Flagg, Pomodori verdi fritti , BUR
5.     David Almond, La canzone di Orfeo, Salani
6.     Ira Levin, Rosemary's Baby, Sur
7.     Kevin Brooks, Naked, Piemme - Frances Hardinge, La voce delle ombre, Mondadori
8.     Patrick Ness, Mentre noi restiamo qui, Mondadori
9.     Allan Stratton, Un viaggio chiamato casa, Mondadori
10. Colson Whitehead, La ferrovia sotterranea, Sur
Fumetto: Thomas Ott, Cinema Panopticum, Logos
Film: Stanley Kubrick, Shining


Aggiungo poi, se non ve lo foste mai segnati, ciò che ci ha consigliato Simone in biblioteca quel giorno. Mi avevano colpito, come del resto a voi, tre cose:
1. Dogchild, il nuovo di Kevin Brooks, ormai un nostro compagno di classe:


2. Tutto per una ragazza, molto più leggero, di Nick Hornby:



3. In realtà il libro che vi colpì maggiormente (mi parve) era Junk di Melvin Burgess, ma ho scoperto che il titolo è molto diverso in traduzione italiana, magari non l'avevate poi trovato. Eccolo qui!




A questa lista aggiungo solo un libro già presentato, già postato, già letto (non da voi, mi pare da nessuno, ma da altri miei studenti).
Mi permetto persino di copiare quanto già avevo scritto in un post precedente: un libro della scrittrice Harper Lee (1926-2016) che ha fatto epoca, il cui titolo originario è To kill a Mockingbird, cioè "uccidere un tordo", fare cioè gesti violenti senza motivo, o motivati in modo pretestuoso, ingiusto, inumano. Proprio come accade quando ci sono razzismi, pregiudizi, paure infondate verso l'altro, e quell'altro è percepito come una minaccia, perchè non lo si conosce ma lo si disprezza come se fosse poca cosa. 
In italiano si è scelta la metafora del Buio oltre la siepe, e superate le prime 50 pagine, a volte faticose, si scopre - lì oltre la siepe - un mondo indimenticabile. Ambientato negli anni della Grande Depressione, in Alabama, la storia di due bambini, un padre "eroe", un a comunità nera emarginata, un potenziale assassino, e un uomo segregato.
Appunto, cercate di superare lo scoglio delle prime pagine, più difficili del solito - non è un libro scritto da gente furba come Brooks e Green, apposta per agganciare i giovani lettori dalla prima riga in tempi di social! - e scoprirete una storia bellissima e un libro fondamentale per diventare ed essere adulti.


Valgono gli audiolibri, valgono altre scelte (intelligenti!), vale non finirli ma saper almeno dire perchè.

Buone vacanze a tutti!