mercoledì 30 gennaio 2019

Parigi in sei film

Iniziamo con uno splendido classico: I 400 colpi di François Truffaut. Film indimenticabile e citatissimo (la scena finale, quella del video sotto, con la corsa verso il mare del protagonista, entra anche nei Simpson), uscito nel 1959 e recentemente restaurato, è «una specie di cronaca dei 13 anni», come disse il regista stesso.
La storia, ambientata in gran parte a Parigi, è quella di Antoine, ragazzino solo, poco ascoltato da due genitori distratti, sensibile e acuto ma aggrovigliato come molti tredicenni, fragile ma coraggioso. E' uno dei capolavori assoluti della storia del cinema: Parigi o non Parigi, torre Eiffel o non torre Eiffel, va visto e basta.



Il favoloso mondo di Amélie, di Philippe Jeunet, invece, può anche non essere visto, ma è senza dubbio un film originale e piacevole, ha una colonna sonora che resta impressa e visi espressivi ai quali ci si affeziona.
La Parigi che si vede (e si vede molto) ha un che di fiabesco e senza tempo, i colori sono smaglianti e ogni dettaglio curato, forse pure troppo. Divertente di sicuro, ritmato, molto "femminile", se così posso dire, il film, del 2001, racconta la piccola storia di Amélie Poulain, che innamorandosi di un misterioso cacciatore di fototessere trova il coraggio di vivere la sua vita ed essere qualcosa di più di una ragazza introversa che di nascosto rende felice gli altri.




Il film del regista newyorkese Woody Allen, Midnight in Paris, gioca in modo intelligente e divertente (a patto di cogliere o almeno intuire i riferimenti, le citazioni le vere e proprie imitazioni dei personaggi che compaiono nel film) con il sogno di una Parigi del passato: il protagonista compie sorprendenti viaggi notturni incontrando Hamingway, Picasso, un buffissimo Dalì e altri artisti e scrittori che hanno fatto grande la Parigi degli anni '20. Si innamora (davvero o di un'idea?) e realizza quanto la nostalgia sia un sentimento pericoloso e universale. Un viaggio nel tempo in una città senza tempo.


Paris. Je t’aime è un film/mosaico costruito collettivamente da registi diversi, tutti - più o meno - famosi e tutti impegnati a raccontare un arrondissement di Parigi.
Dovevano perciò essere 20 episodi, uno per ciascuno, ma per motivi a me ignoti si sono fermati a 18, ciascuno di cinque minuti. Sono comunque tanti, da vedere anche random, e in due orette ci si fa un'idea complessiva e zigzagante della città. Alcuni sono davvero interessanti, altri meno riusciti, ma potete andare a caccia delle zone che vi incuriosiscono, ad esempio il Faubourg Saint-Denis, non troppo lontano dal nostro albergo, nel X.




Per sognare e giocare con l'immaginazione, un viaggio all'indietro - come le lancette di un orologio - verso la fascinosissima Parigi del primo Novecento, quando il cinema era ai suoi esordi: ispirato dal meraviglioso romanzo illustrato di Brian Selznick, il grande regista americano Martin Scorsese ci regala Hugo, un gioco cinematografico in 3D (bello comunque anche senza) in cui l'innovazione tecnologica è funzionale alla dimostrazione di una tesi.
Posto che il film è godibile a prescindere dai riferimenti e dalle citazioni che possiamo riuscire a cogliere (elencate dettagliatamente da wikipedia), a partire dalla scena iniziale (un incredibile piano sequenza dal cielo di Parigi fino all'interno di un grande orologio nella stazione di Montparnasse) il film è una gioia per gli occhi - fotografia, scenografia, costumi, attori - e la mano del regista di classe si sente eccome. Un film anche per bambini (un po' cresciuti), ma soprattutto un omaggio ai film e alla magia del cinema di cui Parigi, si sa, è stata la patria.



Chiudo tornando a un gran film che sceglie per precise ragioni di stile un ruvido bianco e nero e, rovesciando lo sguardo finale dritto in camera del protagonista del film di Truffaut, si chiude con gli occhi sbarrati e poi chiusi del "parigino" Said.  
La haine (ovvero L'odio) è un film del 1995 di Mathieu Kassovitz, con un giovane Vincent Cassel - "Vinz", ebreo, bianco e rabbioso - e i suoi amici Said, magrebino fragile, e Hubert, pugile nero razionale ed equilibrato.
Il film, implacabile, segue una loro intera giornata, scandita da noia, giri senza meta, desiderio di vendette e loschi affari che li portano dalla loro banlieue (i palazzoni della periferia parigina, luoghi di spaccio e disagio sociale) al centro della ville lumiére, nel cuore della notte e della violenza urbana. La tensione del film non è gratuita, mai, e lo spunto storico sono le rivolte delle periferie disagiate parigine, nelle quali polizia e abitanti sono obbligati reciprocamente allo scontro. Qualcosa di molto diverso (politicamente parlando) dalle sommosse dei gilets jaunes, che ci racconta in modo esplicito ed elettrico i fallimenti e le tragedie del mito dell'égalité. Lo slogan pubblicitario "Le mond à vous", trasformato di nascosto - quasi per pudore - in un "nous" è la tragica ironia della complessità di una città luminosa ed elegante quanto ingiusta come tutte le metropoli. Anche qui, come in Truffaut e negli altri film, compare la Tour Eiffel, che si spegne.
Film culto per la cultura hip-hop e necessario per tutti. Se ancora non l'avete visto, è il momento di farlo.

Una nota: Mathieu Kassovitz, che per la regia di questo film ha vinto a 28 anni la Palma d'Oro a Cannes, è il protagonista maschile del film ad esso più antitetico fra quelli raccontati, Il favoloso mondo di Amélie.


martedì 8 gennaio 2019

Annunci stellari e scrittura scientifica


Sfoglia il SN in archive.org

Intanto, l'articolo di Alan Betts letto in classe: http://alanbetts.com/research/paper/a-proposal-for-communicating-science/ (per gli appassionati di meteorologia, tutto il sito è una vera miniera!).  

I siti delle più note riviste scientifiche del mondo:
https://www.sciencemag.org/
https://www.nature.com/
https://www.thelancet.com/

Esempi di  riviste “top” di settori più specifici:
Meteorologia: https://www.ametsoc.org/index.cfm/ams/publications/bulletin-of-the-american-meteorological-society-bams/
Geometria (si tratta della più illustre rivista italiana, fondata nel 1923...) https://www.springer.com/mathematics/journal/10231
Geografia: https://link.springer.com/journal/11442
Farmacologia: http://pharmrev.aspetjournals.org/

Chi pubblica?
Gruppi editoriali scientifici, i giganti…
https://www.elsevier.com/ e https://www.springer.com/it

Le conseguenze e le reazioni (il primo è un articolo non tanto recente, ma rende l’idea):
https://www.repubblica.it/scienze/2012/05/05/news/costo_riviste_scientifiche-34096382/
Sulla situazione italiana: https://www.roars.it/online/open-access-open-science-litalia-un-paese-in-grave-ritardo/

Altre possibilità:
«Plos One», rivista ad "accesso aperto" in cui vige un rigoroso sistema di revisione tra pari (peer-review): https://www.plos.org/


Chi controlla la qualità? E come? Ad esempio...
https://en.wikipedia.org/wiki/Institute_for_Scientific_Information
https://en.wikipedia.org/wiki/Academic_Ranking_of_World_Universities

E infatti anche l'open access, se a fini di lucro (bel paradosso!), ci porta verso impressionanti derive, come racconta la bella inchiesta di un gruppo di giornalisti tedeschi e francesi e americani per il  Süddeutsche Zeitung (tradotta per «Internazionale» dello scorso settembre).

Altre risorse:
La AAAS (American Association for the Advancement of the Science), oltre a pubblicare «Science», promuove il servizio EurekAlert!, il primo sito web - e attualmente uno dei più importanti - dedicato alla comunicazione scientifica e canale fondamentale per la divulgazione (i giornalisti scientifici, cioè, lo spulciano per trovare notizie interessanti tratte da tutte le riviste importanti del mondo: un sorta di ANSA per la comunicazione di scienza).
https://www.eurekalert.org/pub_releases/2019-01/cp-sre010419.php

Sull’embargo (in particolare nella comunicazione scientifica): www.cattivamaestra.it/2016/06/embargo-notizie-scientifiche/

Per chi volesse sapere di più su LaTeX: https://www.latex-project.org/
https://it.wikipedia.org/wiki/LaTeX

Sulla lingua di Galileo, sintetica ma non troppo, la voce curata da Maria Luisa Altieri Biagi per l'Enciclopedia dell'Italiano - Treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/galileo-galilei_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/

Per finire, un articolo molto chiaro di Pietro Greco, su cui torneremo, a proposito del ruolo cruciale del Sidereus Nuncius per la moderna comunicazione scientifica: http://www.scienzaefilosofia.com/2018/03/26/il-sidereus-nuncius-e-lorigine-della-comunicazione-pubblica-della-scienza/