martedì 13 novembre 2018

Visioni nuove

E' da un po' che seguo «The Vision», giornale online fondato un anno fa esatto (del 10 novembre 2017 è infatti la sua iscrizione al ROC, il Registro degli Operatori della Comunicazione) con il preciso e salutare intento di aiutare i lettori giovani a «tornare ad avere una “visione di insieme” sugli eventi e sulla realtà empirica che lo circonda» grazie alla chiarezza della scrittura e all'attualità dei temi prescelti.

Mi sembra quindi doveroso segnalarlo, invitarvi a inserirlo tra i "preferiti" e a esplorarlo un po' e per un po', anche se magari arrivo in ritardo e lo conoscete già, visto che il target di riferimento è la fascia d'età tra i 18 e i 25 anni. Voi. 

L'articolo di oggi, 13 novembre, si impone per l'importanza dell'argomento. Scritto bene, senza essere retorico nè muffoso, il pezzo di Jennifer Guerra parla di donne uccise, di italiani e di stranieri. I numeri e il ragionamento sono limpidi e onesti. E di questi tempi non è poco.

domenica 4 novembre 2018

4 novembre '18

Otto Dix, Suicidio in trincea, da Der Krieg, acquaforte, 1924

Cento anni fa, di primo pomeriggio (erano le 15, io sono un po' fuori tempo), finì per l'Italia la Prima guerra mondiale.

Il giorno prima, infatti, fu firmato l'armistizio di Villa Giusti, a Padova, tra il nostro Paese e l'Impero Austro-Ungarico. Festa dell'esercito, festa nazionale, celebrazioni quest'anno rigonfie per l'importante centenario 1918-2018, che giunge alla fine di un triennio fitto di altre celebrazioni e di altre ricorrenze tra quel tragico allora e l'oggi.

Interessante e chiaro, tra tutti, questo articolo di Piero Purich, che riassume studi di altri storici degli ultimi decenni (ricordo almeno Mario Isnenghi, Bruna Bianchi, Antoni Gibelli) e voci di grandi scrittori (Emilio Lussu e Curzio Malaparte, cui devo aggiungere il "mio" Carlo Emilio Gadda).

Interessante e chiaro, e quanto mai attuale: perchè ci mette in guardia, rileggendo quegli anni, contro il nazionalismo e il sovranismo ma anche contro le menzogne della propaganda, le fake news, la vana retorica dell'eroismo e del coraggio, l'uso distorto dei numeri e della statistica. Mali che evidentemente hanno ben più di cento anni, ma che sono fortissimi oggi e vincono tanto più quanto siamo disarmati a riconoscerli. Leggere a fondo le cose, con occhi onesti, è in questo senso la più (e forse la sola) giusta delle armi.